La Nuova Sardegna

Sean Wheeler: «Niente rete idrica, ma l'Asinara non è a secco»

di Sean Wheeler *
Sean Wheeler: «Niente rete idrica, ma l'Asinara non è a secco»

Ci scrive il sindaco di Porto Torres a proposito del problema dell'acqua nel parco nazionale

26 maggio 2018
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Gentile Direttore, mi permetto di scriverle per parlarle dell'Asinara ed esprimerle i miei pensieri dopo le recenti pubblicazioni del giornale che lei dirige. Mai come in questi ultimi giorni l'Asinara è stata protagonista nelle pagine più importanti del quotidiano. La nostra, e in particolare la mia cara isola – ci sono affezionato per decine di motivi, non solo quelli istituzionali – si è guadagnata diversi articoli e soprattutto i commenti di alcune delle firme più prestigiose del giornale. Ho provato a fare memoria e mi sono chiesto se si trattasse della prima volta che il macro argomento Asinara suscitasse tale appeal. Questo interessamento giornalistico da un lato mi fa piacere, dall'altro credo che possa portare con sé alcune ripercussioni negative. E non sto parlando di politica, o della ricerca del consenso, ma delle eventuali conseguenze sul sistema turistico e occupazionale dell'Asinara. Inizio dai lati positivi e dico: era ora. Il giornale di riferimento del nord Sardegna, con il suo 'pungolo', sta portando all'attenzione dell'opinione pubblica il problema del sistema idrico all'Asinara, sta chiamando a raccolta gli enti coinvolti, portando i cittadini, lettori a riflettere e sollecitando gli amministratori ad agire. Io ho già raccontato la mia verità e cioè che il Comune, anzi direi i cittadini di Porto Torres, che sono di fatto amministratori (anche) dell'Asinara, sono stati lasciati soli da enti e società come Regione, Abbanoa ed Egas.

C'è il finanziamento da 3,2 milioni, è vero, e il Comune farà la sua parte. Ma la domanda dovrebbe essere anche: perché siamo arrivati a, letteralmente, sbolognare il “problema Asinara” a un Comune che tutto ha fuorché competenze in questo ambito? Perché un Comune, pur di mantenere l'isola fruibile, un'isola che garantisce un lavoro a oltre 250 operatori, deve impegnare circa 140 mila euro di risorse del suo già risicato bilancio quando il servizio dovrebbe essere garantito da altri soggetti? Oggi scopro, grazie al vostro articolo, che Egas avrebbe convocato una riunione per il prossimo 31 maggio. Bene, direttore, sappia che ancora il Comune non ha ricevuto alcuna comunicazione. Dicevo, era ora che l'Asinara tornasse protagonista nei mezzi di comunicazione di massa: i lettori che non la conoscono avranno potuto verificare come, grazie ad alcune fotografie, si tratti di un paradiso naturale. Gli stessi lettori, purtroppo, potrebbero però percepire un messaggio secondo me inesatto se non offensivo nei confronti dell'isola. È la regola della sintesi giornalistica e lo comprendo, però leggere “Asinara a secco”, ad alcuni, avrà evocato l'immagine di un deserto dove poter morire di sete. Questa è la ripercussione che temo. Perché è già difficile far capire ai turisti dove si trova la Sardegna, figurarsi l'Asinara. Ed è ulteriormente difficile far comprendere ai turisti che hanno sentito parlare dell'Asinara almeno una volta, che è un paradiso accessibile e fruibile. Un paradiso da apprezzare, dove poter dormire, mangiare e...sì, anche bere. Certo, magari non dal rubinetto, ma lei saprà che i sardi (e tanti italiani) generalmente non usano l'acqua della rete, ma preferiscono quella imbottigliata.

Ecco: temo che sia passato il messaggio che all'Asinara il visitatore non possa idratarsi o farsi una doccia. Mi auguro che lei, direttore, possa condividere il mio appello, e lo faccia suo, pubblicandolo sul giornale nella forma che ritiene opportuna. Si parli dei problemi e di come risolverli, si spingano gli amministratori ad agire e a migliorare celermente i servizi dell'isola, e possibilmente non solo quelli idrici (trasporto pubblico, servizio medico, patrimonio immobiliare, difficoltà nel monitoraggio e nella vigilanza ambientale), ma si dica anche che, nonostante tutto, all'Asinara i turisti possono andarci. E che, se vogliono, possono mangiare e bere nelle strutture dedicate, e possono anche dormire e farsi una doccia. L'Asinara non è a secco e i visitatori che ci andranno rimarranno incantati.

*sindaco di Porto Torres

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