La Nuova Sardegna

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«L’isola non si ripopola coi pensionati»

«L’isola non si ripopola coi pensionati»

Il sindacato critica il piano della Lega: «Serve più occupazione»

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SASSARI. Usb, unione sindacale di base, critica il progetto della Lega di ripopolare i piccoli paesi con i pensionati di altre regioni o nazioni. Il piano prevede zero tasse per 10 anni a patto di trasferire la residenza in Sardegna e viverci per almeno 6 mesi. «Una trovata nemmeno tanto originale visto che sono 60mila i pensionati italiani che hanno deciso di trasferire la loro residenza all’estero in nazioni che hanno un regime fiscale più favorevole – si legge in una nota dell’Usb – In ogni caso chi si trasferisce nell’isola, e non paga le tasse, sicuramente provocherebbe invidia fra quella schiera di pensionati che magari raggiungono a malapena 900 euro e che, al contrario dei “nuovi arrivati” dovrebbero continuare a vedere penalizzata la loro pensione da un regime fiscale iniquo. Il piano della Lega è assurdo e, soprattutto, ingiusto nei confronti dei pensionati sardi».

L’Usb non crede che puntare sui pensionati risolva il problema dello spopolamento. «Le cause, purtroppo, sono altre. Il lavoro negato, innanzi tutto, con la disoccupazione giovanile che sfiora e in alcuni casi supera il 50% – protestano i sindacalisti – I nostri giovani sono costretti ad emigrare nelle altre regioni italiane ed anche all’estero se vogliono avere un futuro. E poi chi scappa dai paesi dell’interno lo fa perché non ci sono più i servizi. Questa è l’amara verità, si vuole cancellare lo stato sociale». Nella nota il sindacato suggerisce «alla Lega di fare politiche che possano invertire la rotta. Politiche in grado di creare lavoro che convincano i nostri figli e nipoti a rimanere qui. Politiche di welfare che non costringano i pazienti a rincorrere le interminabili liste di attesa per una visita specialistica». È ora di smetterla con la politica dei tagli, delle elemosine “una tantum”». Per Usb bisogna invertire la rotta e «guardare ai reali bisogni dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani. Solo così si invertirà la tendenza allo spopolamento che sta facendo morire i piccoli paesi. La soluzione non è certo trasformare le regioni del Sud in “riserve indiane” per anziani».

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