Campagne in ginocchio la Regione lancia l’Sos
Temporali e grandinate hanno rovinato i raccolti e devastato le coltivazioni Chiesto lo stato di emergenza nazionale. L’assessore Spano: «Danni gravissimi»
30 agosto 2018
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SASSARI. La pioggia ha lasciato il segno, ma non è quello che i contadini di tutta la Sardegna si sarebbero aspettati. Soprattutto durante quello che sarebbe dovuto essere il mese più caldo: agosto. I danni causati da violenti acquazzoni, grandinate e bombe d’acqua sono stati ingenti e la Regione ha deciso di chiedere al governo la concessione dello stato di emergenza nazionale.
La richiesta è stata deliberata ieri dalla giunta Pigliaru, che ha accolto la proposta dell'assessora della Difesa dell'ambiente Donatella Spano. «Tramite la direzione regionale della Protezione civile mandiamo avanti la richiesta per tutte le criticità che si sono verificate da maggio ad agosto perché i danni al patrimonio pubblico e privato e alle attività produttive sono infatti ingenti e investono il quotidiano delle popolazioni colpite», spiega l’assessora. In questi giorni anche numerosi Comuni hanno chiesto la concessione dello stato di calamità naturale. La preoccupazione era arrivata dopo le intense precipitazioni della prima settimana di maggio, assolutamente eccezionali per il periodo, tanto che l'assessora Spano aveva inviato una nota al Presidente del Consiglio dei Ministri nella quale venivano evidenziate la forte preoccupazione per il ripetersi di eventi meteorologici estremi con cadenza sempre più frequente e la necessità di maggiori risorse per gestire le emergenze e ristorare i danni.
«L’attività di allertamento e il monitoraggio delle evoluzioni dei fenomeni ha costretto i Comuni ad assumere alcune serie ed efficaci misure preventive per salvaguardare l’integrità della vita, delle persone e delle cose – sottolinea Donatella Spano che prosegue –. Negli ultimi eventi di carattere temporalesco che si sono verificati a fine giugno e, in particolare, ad agosto abbiamo registrato il numero massimo di giorni piovosi dal 1922, con sino a 200 millimetri di cumulati mensili e cioè una quantità ben superiore a quella di un mese invernale. Sono stati episodi localizzati e di forte intensità, accompagnati da violente grandinate con effetti al suolo di smottamenti e allagamenti che hanno causato serissimi danni sia al patrimonio pubblico che alle attività produttive».
La richiesta è stata deliberata ieri dalla giunta Pigliaru, che ha accolto la proposta dell'assessora della Difesa dell'ambiente Donatella Spano. «Tramite la direzione regionale della Protezione civile mandiamo avanti la richiesta per tutte le criticità che si sono verificate da maggio ad agosto perché i danni al patrimonio pubblico e privato e alle attività produttive sono infatti ingenti e investono il quotidiano delle popolazioni colpite», spiega l’assessora. In questi giorni anche numerosi Comuni hanno chiesto la concessione dello stato di calamità naturale. La preoccupazione era arrivata dopo le intense precipitazioni della prima settimana di maggio, assolutamente eccezionali per il periodo, tanto che l'assessora Spano aveva inviato una nota al Presidente del Consiglio dei Ministri nella quale venivano evidenziate la forte preoccupazione per il ripetersi di eventi meteorologici estremi con cadenza sempre più frequente e la necessità di maggiori risorse per gestire le emergenze e ristorare i danni.
«L’attività di allertamento e il monitoraggio delle evoluzioni dei fenomeni ha costretto i Comuni ad assumere alcune serie ed efficaci misure preventive per salvaguardare l’integrità della vita, delle persone e delle cose – sottolinea Donatella Spano che prosegue –. Negli ultimi eventi di carattere temporalesco che si sono verificati a fine giugno e, in particolare, ad agosto abbiamo registrato il numero massimo di giorni piovosi dal 1922, con sino a 200 millimetri di cumulati mensili e cioè una quantità ben superiore a quella di un mese invernale. Sono stati episodi localizzati e di forte intensità, accompagnati da violente grandinate con effetti al suolo di smottamenti e allagamenti che hanno causato serissimi danni sia al patrimonio pubblico che alle attività produttive».