La Nuova Sardegna

Il centrodestra ha deciso Berlusconi dice sì a Solinas

Il centrodestra ha deciso Berlusconi dice sì a Solinas

Da Roma arriva la conferma che sarà la Lega a designare il senatore sardista Il ministro Salvini presto in Sardegna per ufficializzare la scelta

06 ottobre 2018
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CAGLIARI. È quasi fatta per il senatore. La candidatura del sardista Christian Solinas alla presidenza della Regione per il centrodestra è a un passo dall’essere ufficiale. Dopo il via libera di Silvio Berlusconi, l’altra sera a Roma davanti agli «azzurri sardi», presto a designarlo sarà Matteo Salvini, leader della Lega e primo alleato del Psd’Az. Il ministro avrebbe in mente di consegnargli lo scettro prima della metà del mese, a Cagliari. «Siamo in dirittura d’arrivo», è l’indiscrezione che circola con insistenza fra i partiti, e la cerimonia dovrebbe essere all’indomani di «una prossima missione del nostro segretario in Sardegna e in cui ascolterà i sardi», ha annunciato Eugenio Zoffili, commissario del Carroccio e coordinatore del tavolo del centrodestra. C’è chi azzarda anche la data: sarà subito prima o subito dopo la prossima riunione della coalizione, convocata per il 15 ottobre. Se queste sono le indiscrezioni, da parte di Solinas non arrivano conferme ed è chiaro che fosse così: meglio apparire il meno possibile prima del grande passo.

Il sì di Forza Italia. Nel vertice di giovedì, a Palazzo Grazioli, Berlusconi ha confermato che «in Sardegna spetta alla Lega scegliere per prima». Mentre nelle altre regioni al voto nei primi mesi dell’anno prossimo: il «Piemonte spetterà a noi», l’Abruzzo a Fratelli d’Italia, con la Basilicata invece ancora in bilico. Dunque, sulla Sardegna la decisione è presa e anche sul nome i dubbi sono ormai pochi. «È vero – ha detto Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia – il presidente Berlusconi ci ha detto che da noi l’opzione è della Lega. Abbiamo discusso anche della possibilità che il candidato presidente possa essere Solinas e da parte nostra non sono state sollevate contrarietà». Anche se fino all’ultimo gli azzurri di Sardegna avrebbero provato a resistere, provando a sostenere che comunque «Forza Italia continua a essere ancora il primo partito del centrodestra nell’isola anche dopo le ultime elezioni politiche di marzo», quelle del boom leghista. Non c’è stato nulla da fare. In questo momento i rapporti di forza sono tutti a favore del partito di Salvini ed è stato proprio lui ad aver deciso che, salvo colpi di scena, la Sardegna spetterà a lui.

Possibile ticket. Data per certa la candidatura del senatore Solinas, Forza Italia dovrebbe invece scegliere il nome del vicegovernatore, che di solito in Giunta ha anche la delega al “bilancio e programmazione”. Se la strategia del ticket dovesse passare, il nome più accreditato è quello dell’attuale consigliere regionale di Fi Stefano Tunis, fondatore del movimento civico «Sardegna 20.20» e da sempre vicino al senatore Emilio Floris,tassello importante nel centrodestra sardo. Altri sostengono che però per il ticket Forza Italia potrebbe puntare su una donna, che non dovrebbe essere Alessandra Zedda. Alla capogruppo in Consiglio regionale andrebbe invece la candidatura nel collegio uninominale di Cagliari per la Camera. È vacante da quando Montecitorio ha comunicato al ministero dell’Interno che «sono state accolte le dimissioni di Andrea Mura, eletto a marzo dai 5 stelle». L’incastro fra Regionali e le Politiche suppletive dovrebbe andare a buon fine soprattutto se a febbraio (domenica 17 o domenica 24) ci dovesse essere, come pare, l’election day nel collegio di Cagliari.

Nuovi alleati. Oltre al nucleo storico, dovrebbero entrare presto Energie per l’Italia e forse Fortza Paris. Il segretario del movimento nazionalitario, Gianfranco Scalas, ha scritto: «Saremo in campo per rilanciare i valori del vero sardismo federalista ma andremo solo con chi proporrà programmi concreti per un nuovo rapporto con lo Stato». Infine, l’ex deputato di Unidos Mauro Pili è in trattativa con l’Udc e attraverso lo Scudo crociato potrebbe entrare anche lui nella coalizione. (ua)

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