La Nuova Sardegna

Maltempo, la Regione chiede aiuto: danni per 212 milioni

Maltempo, la Regione chiede aiuto: danni per 212 milioni

Dossier a Conte sull’alluvione del 10 e 11 ottobre e sulle altre calamità del 2018

01 novembre 2018
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SASSARI. Il conto è salito in fretta e ancora non è finita. L’assessorato ai Lavori pubblici aveva ipotizzato un bilancio di circa 100 milioni di euro, ora che tutti i Comuni hanno presentato il rispettivo elenco dei danni, il tesoretto è lievitato sino a 166 milioni. È questa la somma riportata nella documentazione inviata dal governatore Francesco Pigliaru al presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e al capo del Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli. Si tratta di un totale molto parziale, perché i 166 milioni sono relativi ai danni riportati dal patrimonio pubblico e dai privati nelle sole due giornate del 10 e il 11 ottobre, quelle dell’alluvione che ha devastato il Cagliaritano e il Sarrabus provocando la morte di due persone. Sono ancora da quantificare i danni dell’ultima ondata di maltempo che domenica 28 ha interessato mezza Sardegna, da Nord a Sud.

Il dossier. Era stato annunciato insieme alla richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, inviata al Governo il giorno dopo l’alluvione del 10 e 11 ottobre. Il dossier è stato spedito a Roma non appena i Comuni hanno completato la mappatura dei danni riportati nei loro territori. Erano stati 9 i centri particolarmente colpiti: Cagliari - in particolare nell’area di Pirri - e poi Capoterra, Assemini, Decimomannu, Uta, Castiadas, Muravera, San Vito e Tertenia. Altri centri colpiti in maniera meno grave si sono aggiunti all’elenco iniziale certificando i danni subìti. Ma oltre alle località coinvolte nella recente alluvione, nel dossier hanno trovato posto anche i Comuni vittime di eventi di analoga intensità accaduti nel corso del 2018 (presenti nelle delibera della giunta regionale 43/32 del 29 agosto), che hanno potuto denunciare i danni e rendicontare gli interventi eseguiti per la mitigazione del rischio. Ecco allora che ai 166 milioni iniziali, relativi al 10 e 11 ottobre, si sono aggiunti ulteriori 46 milioni, per un totale di 212 milioni di euro.

I fondi per l’emergenza. «Ringraziamo ancora un volta i sindaci e tutto il sistema di Protezione civile per l'enorme sforzo fatto anche nei giorni immediatamente successivi agli eventi calamitosi che hanno colpito i territori. È grazie alla raccolta dei dati e alla documentazione che essi hanno fornito, in maniera tempestiva e precisa, se è stato possibile proporre già oggi al Governo le richieste da evadere». È soddisfatta l’assessora della Difesa dell'Ambiente, con delega alla Protezione civile, Donatella Spano. Che aggiunge: «In questo momento è certamente necessaria molta solidarietà nel Paese, flagellato dal maltempo. Per questo è opportuno che il Fondo nazionale di Protezione civile venga fortemente alimentato, in modo da venire incontro a tutte le ferite che gli eventi meteorologici del mese di ottobre hanno lasciato. Ricordo – conclude Spano – che siamo ancora in situazione di codice giallo, allerta che colpisce anche i territori già provati dal maltempo. Per questo invitiamo i cittadini per usare la massima prudenza, e li esortiamo a evitare situazioni di rischio o pericolo».

L’altro dossier. Sono previsti tempi altrettanto rapidi per il secondo dossier, quello che farà i conti dell’ultimissima mazzata. L’eccezionale domenica di maltempo che il 28 ottobre ha devastato mezza Italia e non ha risparmiato, ancora una volta, la Sardegna. Anche in questo caso, tra aziende distrutte dalla grandine, coltivazioni in ginocchio, case crollate, strade spazzate via dalla furia dell’acqua, il bilancio si annuncia salatissimo. Al punto che è facile prevedere che alla fine, tra il primo e secondo dossier, la somma dei danni possa superare i 300 milioni di euro. (si. sa.)



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