La Nuova Sardegna

Nelle piccole imprese sarde aumenta l’occupazione

Nelle piccole imprese sarde aumenta l’occupazione

Il dossier di Confartigianato: in un anno quasi 7mila posti di lavoro in più. Matzutzi: il Consiglio regionale preveda nella legge di bilancio almeno 35 milioni

17 novembre 2018
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SASSARI. Nel mondo dell’impresa qualcosa si muove. In particolare in quelle più piccole, che negli ultimi 12 mesi hanno guadagnato quasi 7mila posti di lavoro in più. Per l’esattezza è di 6.849 unità lavorative il saldo positivo tra le assunzioni e cessazioni nelle aziende fino a 15 dipendenti. Una crescita pari al 6,9 per cento rispetto all’anno scorso, che pone la Sardegna al terzo posto a livello nazionale dopo Valle d’Aosta (più 7,3 per cento) e Trentino Alto Adige (più 7,1). Cifre lontane dalla media nazionale del 4,6 per cento.

Ad analizzare l’incremento occupazionale è l’Osservatorio per le Piccole e medie imprese di Confartigianato, che ha rielaborato i dati Inps e Istat, tra luglio 2017 e giugno 2018, relativi alle assunzioni e cessazioni nelle realtà produttive sarde. Il dossier dell’associazione ha rilevato nelle imprese fino a 15 dipendenti 97.570 assunzioni e 90.721 cessazioni, per un salto totale appunto di più 6.849. Tra le realtà con più di 16 addetti, le assunzioni sono state 85.505 contro le 86.041 cessazioni per un saldo finale negativo di 536 unità lavorative. I due bilanci portano a un attivo di 6.313 posizioni. Importante sottolineare come non si parli di lavoro stagionale, come per esempio quello estivo, ma di posizioni stabili. I dati percentuali rivelano anche come la crescita generale tra le imprese sarde sia stata del 3,5 per cento, rispetto al 3,3 della media italiana, percentuale che pone la Sardegna al decimo posto assoluto tra tutte le regioni. Ma nelle aziende maggiormente dimensionate, con uno meno 0,7 per cento, l’isola ricopre la penultima posizione, subito dopo la Calabria con un meno 6,5.

«Questa analisi conferma come siano le piccole realtà a trainare la crescita dell’occupazione nell’isola – commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato –.Questo risultato è sostenuto anche dal buon andamento dell’apprendistato, canale privilegiato per l’accesso dei giovani a un “lavoro di cittadinanza». Di fronte a questi dati positivi - è l’ammonimento di Confartigianato - nessuno deve esaltarsi. «Le ferite della crisi devono ancora rimarginarsi – continua Matzutzi –. Ciò rafforza anche la richiesta che abbiamo fatto al Consiglio regionale, ovvero quella di destinare nella legge di bilancio, in discussione in questo periodo, almeno 30 milioni di euro alle oltre 35mila imprese artigiane, per supportarle concretamente negli investimenti e nella crescita. Dispiace però constatare che l’intenzione del Consiglio sia di destinarne molte meno. Queste realtà che vogliono definitivamente lasciarsi alle spalle la crisi, rappresentano il 22 per cento dell’economia della Sardegna e offrono lavoro a oltre 100mila persone». Per Confartigianato i dati confermano come il gap, da colmare rispetto ai massimi precrisi, si stia pian piano assottigliando. (al.pi.)

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