La Nuova Sardegna

Cantieri bloccati, sette milioni per ripartire

Il via libera alla rimodulazione dei fondi a favore delle opere incompiute è arrivato in commissione

03 ottobre 2019
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CAGLIARI. Un’accelerazione per i cantieri fermi. Per farli ripartire attraverso risorse fresche indispensabili per completare i lavori. La Commissione Governo del Territorio del Consiglio regionale, presieduta da Giuseppe Talanas (Fi), a conclusione dell'audizione dell'assessore dei Lavori Pubblici, Roberto Frongia, ha espresso, a maggioranza, il parere favorevole alla rimodulazione del programma degli interventi, contenuti nel piano regionale delle infrastrutture. Favorevoli i consiglieri del centrodestra, astenuti i due consiglieri del gruppo Progressisti mentre hanno votato contro i rappresentanti del Pd. La rimodulazione dei fondi, come ha spiegato l'assessore, rende disponibili 7,6 milioni di euro mentre gli interventi definanziati hanno copertura finanziaria garantita dal piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico per l'importo finanziato sul muto per le infrastrutture, a suo tempo contratto dalla Regione, al netto dell'anticipazione già erogata al soggetto attuatore dell'opera.

«È una variazione - ha dichiarato l'esponente dell'esecutivo regionale - senza alcuna conseguenza per gli interessati che vedono modificata solo la fonte del finanziamento e invariate le risorse a disposizione per realizzare le opere».

I comuni interessati sono: Montresta (1 milione), Ulassai (2 milioni) e Bosa (5.190.000). I fondi sono stati riprogrammati, per realizzare opere immediatamente cantierabili e da ultimare entro il 2023, nei comuni di Barisardo (600mila euro), Tonara (200 mila), La Maddalena (1.7 milioni), Iglesias (1.5 milioni), Bosa (300mila), San Giovanni Suergiu (250mila), Cuglieri (200mila) Busachi (120mila), Arzachena (900 mila), Fonni (850 mila) Portoscuso (500 mila), Valledoria (60.000) e la provincia di Nuoro (300 mila). È prevista una nuova rimodulazione per circa 40 milioni, derivanti dal definaziamento di opere che non possono essere concluse entro il 2023, il ponte a Sant'Antioco e la Statale 130. «In ogni caso - ha concluso l'assessore - anche per queste opere le risorse saranno garantite da altra fonte di finanziamento».



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