La Nuova Sardegna

Caso Bper, interrogazione di Leu in consiglio

Caso Bper, interrogazione di Leu in consiglio

Al centro l’allarme per il nuovo piano industriale che rischia di penalizzare i lavoratori sardi del Banco

09 ottobre 2019
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CAGLIARI. Il sindacato da una parte, i consiglieri regionali di Liberi e Uguali dall’altra, però l’obiettivo è comune: la Bper, che, secondo i sindacati, avrebbe deciso di trasferire 600 impiegati del Banco di Sardegna nella penisola. Anche se la trattativa è ancora aperta e anche in queste ore continua il confronto con la Bper.

Secondo Fabi, First-Cisl Fisac-Cgil, UIlca e UniSin, «è inaccettabile che il piano industriale dell’istituto di credito sia costruito su una massiccia uscita di 1.600 esuberi e ancora una volta sia proprio la Sardegna a dare il maggior contributo». La ricostruzione delle sigle sindacali è questa: «La Bper per risolvere il problema degli esuberi che ha nella sede di Bologna e avere poi le mani libere per le assunzioni a Modena, ha pensato a un trasferimento di massa. A questo punto, in Sardegna, ci sarebbe comunque un vuoto di almeno 350 posti, ma invece di essere destinati ai giovani sardi finiranno chissà a chi a causa di un piano industriale insensato». Oggi i sindacati protesteranno con un volantinaggio davanti alla sede del Banco di Sardegna, a Sassari, e di fronte a diverse filiali a Cagliari, Oristano, Nuoro e Olbia.

Nel frattempo il caso Bper è stato sollevato, in Consiglio regionale, anche da Leu. Daniele Cocco ed Eugenio Lai hanno presentato un’interrogazione urgente e sollecitato l’intervento della Giunta. «Il trasferimento annunciato e dato come possibile di 600 impiegati – scrive il capogruppo Daniele Cocco – comporterà l’inevitabile contrazione degli organici del Banco di Sardegna. È invece necessario garantire la continuità del lavoro ed evitare che la delocalizzazione diventi un incubo per molte famiglie e riduca la qualità dei servizi in quasi 300 Comuni dello stesso istituto di credito». Per poi sottolineare: «La solidità economica del Banco di Sardegna deve continuare a essere per i giovani sardi una concreta opportunità di lavoro senza purtroppo essere invece costretti a emigrare». Fino a sollecitare il presidente della Regione, Christian Solinas, a «intervenire – scrive Liberi e Uguali – per evitare che il piano industriale del gruppo Bper abbia ben presto contraccolpi negativi in Sardegna».

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