La Nuova Sardegna

Psd’az contro la proroga: «Serve una nuova gara»

Psd’az contro la proroga: «Serve una nuova gara»

Il gruppo sardista ha presentato una mozione in Consiglio regionale: «Il regime di monopolio dei trasporti è un danno, meglio un bando aperto»

05 novembre 2019
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SASSARI . Anche il Psd’az si schiera contro la proroga della convenzione tra lo Stato e la Tirrenia. L’ipotesi, a garanzia della continuità marittima di Sardegna e Sicilia, era affiorata nei giorni scorsi a causa della vicina scadenza (fissata a luglio 2020) e dei tempi strettissimi per arrivare al traguardo dei bandi pubblici. Da subito la soluzione era stata stigmatizzata dall’ex deputato di Unidos, Mauro Pili, e bocciata dall’Antitrust che a marzo aveva reso un parere su richiesta del ministero dei Trasporti.

Ieri è stato il gruppo sardista a prendere posizione in merito e in Consiglio regionale ha depositato una mozione (la prima firma è quella del capogruppo Franco Mula) che impegna il presidente della Regione Christian Solinas innanzitutto a «sollecitare lo Stato per la predisposizione del nuovo bando relativo alla gara d'appalto della continuità territoriale marittima di persone e merci». Poi a «non prorogare l’attuale convenzione, considerato che lo Stato aveva ben otto anni per gestire la nuova continuità territoriale marittima e bandire una nuova gara: arrivare all’ultimo momento significa avvantaggiare una società privata garantendole un illecito arricchimento e un regime di monopolio sui trasporti marittimi a danno dei sardi». E ancora: «A prevedere che il bando relativo all'affidamento in concessione del servizio pubblico sia aperto al maggior numero di operatori economici, a tutela della libera concorrenza», infine «a proseguire la rivendicazione per il passaggio delle funzioni e delle risorse sulla continuità territoriale marittima dallo Stato alla Regione». Anche il coordinatore di Forza Italia, Ugo Cappellacci, nei gironi scorsi aveva chiesto, depositando una proposta di legge in Parlamento, il passaggio delle competenze alla Regione «in modo che la Sardegna sia libera di decidere rotte, frequenze e tariffe della continuità territoriale marittima».

Il fronte, dunque, si allarga proprio mentre il più attivo contestatore dell’eventuale rinnovo dell’attuale convenzione, il leader di Unidos Mauro Pili, è stato il destinatario di numerose minacce di morte e di tanti insulti recapitati a mezzo “social” proprio per la sua posizione “contro il monopolio dei mari”. (c.z.)

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