La Nuova Sardegna

Vigili, concorso truccato: in 5 finiscono nei guai

Vigili, concorso truccato: in 5 finiscono nei guai

Unione Comuni, era tutto deciso. L’indagine del pm e il ruolo del Partito dei sardi

14 novembre 2019
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MACOMER. Questione di metodo. E il metodo sarebbe stato sempre lo stesso, quello già applicato nell’Assl di Oristano e ritenuto illegale dalla procura: si fa un concorso pubblico; si individua in anticipo il vincitore che naturalmente dev’essere un amico di partito; si fa in modo che quel concorso vada nella direzione stabilita; infine si assegna il posto all’amico. Semplice come far viaggiare un treno sui binari fino al momento in cui accade qualcosa e c’è il deragliamento provocato dallo scontro con un altro treno, ben più massiccio che viaggia in direzione opposta, ovvero le indagini della magistratura e della guardia di finanza. È così che, al pari dei concorsi per infermiere, ostetrica e operatore socio sanitario all’Assl di Oristano, il “metodo Partito dei Sardi” sarebbe stato adottato, e ora scoperto, anche all’Unione dei Comuni del Marghine. È in questo ente che per il concorso di responsabile del servizio di polizia municipale intercomunale, la tavola sarebbe stata apparecchiata prima ancora di conoscere il nome di tutti i commensali perché a vincere la sfida sarebbe dovuto essere Lucio Formisano. Nato a Napoli nel 1964 ha avuto modo di far crescere solide radici a Silanus dove ha messo su famiglia e nel Marghine per il suo ruolo di agente di polizia locale e perché entrato, stando alle accuse, nelle grazie del Partito dei Sardi. Secondo i pubblici ministeri Armando Mammone e Marco De Crescenzo, voleva fare il salto professionale, rischia invece di averne fatto uno all’indietro perché finisce sul registro degli indagati assieme ai tre componenti della commissione che doveva giudicare i partecipanti e al segretario della stessa commissione.

Di questa, come anticipato in esclusiva in un articolo di ieri in cronaca di Nuoro, faceva parte Sergio Cogato, 63 anni. Francese di origini, residente a Oristano, era tra i tre membri della commissione giudicante. Con lui sia in commissione che tra le persone sotto indagine ci sono anche Filomena Solinas, 56 anni, attuale comandante pro tempore della polizia locale di Bosa, e Stefano Dessanai, comandante della polizia locale a Terralba, paese in cui risiede. Il quinto nome è quello di Salvatore Tocca, 54 anni di Bolotana, che ricopre l’incarico di segretario dell’Unione dei Comuni del Marghine e della commissione.

L’accusa precisa è quella di tentato abuso d’ufficio. Sarebbe insomma un reato che i cinque si stavano preparando a commettere se non fossero intervenute cause di forza maggiore a interrompere la loro azione, ovvero la sospensione in autotutela del concorso decisa dall’Unione dei Comuni all’indomani del primo blitz degli agenti del nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle in servizio, come polizia giudiziaria, alla procura di Oristano. Sono loro che lunedì hanno sequestrato i telefonini degli indagati. Precisa è anche la ricostruzione che la procura fa della trama che i cinque avrebbero costruito per arrivare a piazzare il proprio uomo al vertice della polizia locale del Marghine.

Secondo i pubblici ministeri il metodo applicato è sovrapponibile a quello già visto per i concorsi della sanità oristanese smascherato dall’inchiesta Ippocrate. Per non incorrere in assunzioni “sbagliate”, a Lucio Formisano era stata assegnata come materia d’esame il randagismo e questo perché Sergio Cogato, per questioni di servizio, sapeva che il concorrente era particolarmente ferrato in quegli aspetti. Sugli elaborati che sarebbero dovuti essere consegnati in busta chiusa, si dovevano apporre dei segni particolare in modo da consentire alla commissione di capire che si stava esaminando la prova di Formisano. Bisognava poi sorvolare sul valore dei titoli di cui erano in possesso altri candidati perché il vincitore sarebbe stato già deciso a tavolino. (enrico carta)



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