Procurata evasione, assolti otto poliziotti
Uta, orari troppo elastici sull’uscita dei detenuti destinati al lavoro esterno: il giudice boccia l’accusa
15 novembre 2019
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CAGLIARI. Accusati di procurata evasione per aver favorito in più occasioni l’uscita anticipata di quattro detenuti nel carcere di Uta destinati a un programma di lavoro al Provveditorato di viale Buoncammino, otto agenti di polizia penitenziaria addetti alla portineria della struttura, difesi dall’avvocato Gianluca Aste, sono stati assolti perché il fatto non sussiste dal gup Ermengarda Ferrarese. Assolti dopo il giudizio abbreviato anche i reclusi, che rispondevano di evasione, difesi dagli avvocati Marco Lisu, Desolina Farris e Mauro Trogu. Il pm Andrea Massidda aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati. Escono senza macchia dal processo gli agenti Gino Schirru, 55 anni di Cagliari, Maurizio Figus, 56 di Uras, Giovanni Mattana, 57 di Assemini, Agostino Casta, 53 di Belvì, Efisio Ledda, 52 di Quartucciu, Fabio Melis, 53 di Decimomannu, Valentino Ortu, 55 di Capoterra Torre degli Ulivi e Sebastiano Agus, 53 di Assemini. I detenuti sono il moldavo Paul Vitalis, 41 anni, l'indiano Balkar Singh di 39 anni e i cagliaritani Antonio Marras, 60 anni e Giorgio Masala, 50. Marras è stato prosciolto, gli altri tre assolti.
L’inchiesta della Procura si aprì nel 2016, quando il Tribunale di sorveglianza chiese maggiore attenzione al rispetto degli orari di uscita e rientro in carcere dei detenuti destinati a programmi di lavoro all’esterno. I controlli confermarono alcune anomalie negli orari: risultò che alcuni detenuti uscivano da dieci minuti a un’ora prima dell’orario previsto. Per il pm Massidda tanto bastò a chiedere il rinvio a giudizio sia degli agenti che dei detenuti beneficati dall’elasticità degli orari. L’accusa però non ha retto alla prova del giudizio: tutti assolti. Soddisfazione è stata espressa in una nota dal segretario generale della Sardegna della Uil Pa Polizia Penitenziaria Michele Cireddu: «La verità e l’onestà hanno trionfato - è scritto - avevamo espresso la nostra convinzione circa l’estraneità ai fatti contestati dei nostri poliziotti e grande fiducia nell’operato della magistratura, dopo due anni di estenuante attesa oggi è arrivata l’assoluzione da parte del giudice. Sacrosanta la gioia ma nessuno purtroppo ridarà loro la sofferenza che in due anni di attesa hanno dovuto patire». (m.l)
L’inchiesta della Procura si aprì nel 2016, quando il Tribunale di sorveglianza chiese maggiore attenzione al rispetto degli orari di uscita e rientro in carcere dei detenuti destinati a programmi di lavoro all’esterno. I controlli confermarono alcune anomalie negli orari: risultò che alcuni detenuti uscivano da dieci minuti a un’ora prima dell’orario previsto. Per il pm Massidda tanto bastò a chiedere il rinvio a giudizio sia degli agenti che dei detenuti beneficati dall’elasticità degli orari. L’accusa però non ha retto alla prova del giudizio: tutti assolti. Soddisfazione è stata espressa in una nota dal segretario generale della Sardegna della Uil Pa Polizia Penitenziaria Michele Cireddu: «La verità e l’onestà hanno trionfato - è scritto - avevamo espresso la nostra convinzione circa l’estraneità ai fatti contestati dei nostri poliziotti e grande fiducia nell’operato della magistratura, dopo due anni di estenuante attesa oggi è arrivata l’assoluzione da parte del giudice. Sacrosanta la gioia ma nessuno purtroppo ridarà loro la sofferenza che in due anni di attesa hanno dovuto patire». (m.l)