La Nuova Sardegna

SASSARI. Una speranza per Emanuela Loi e per molti altri aspiranti di polizia esclusi dal concorso pubblico. Il gruppo Pd al Senato ha infatti presentato un emendamento alla legge di bilancio per la riammissione degli idonei – 893 in totale – successivamente tagliati fuori: a darne notizia è il deputato del Pd Romina Mura che commenta con soddisfazione l’imminente cancellazione di una ingiustizia. A sollevare il caso era stata Emanuela Loi, 27 anni, nipote e omonima dell’agente di polizia di Sestu uccisa il 19 luglio a Palermo: la Loi faceva parte della scorta del giudice Paolo Borsellino. La nipote Emanuela, che quando la zia è morta stava per nascere, da sempre sogna di diventare agente di polizia. Per questo nel 2017 aveva partecipato alle selezioni del concorso pubblico superando tutte le prove e piazzandosi bene nella graduatoria. Aspettava la chiamata per iniziare il corso di formazione, poi un provvedimento della Lega aveva cambiato i requisiti. Emanuela e gli altri 454 (a cui si aggiungono altri 439 esclusi per altri motivi) erano stati parcheggiati per il limite dell’età abbassato a 26 anni mentre prima era 30. Sogno finito? Forse no. Perché l’attuale governo ha ascoltato l’appello degli agenti esclusi e con la presentazione dell’emendamento dovrebbero tutti rientrare in corsa. Al comma 3 dell’articolo 18 delle legge di bilancio il Pd propone infatti si inserire questo testo: “Sono ammessi alla partecipazione al corso di formazione professionale, finalizzato all’assunzione, tutti i soggetti risultati idonei del concorso pubblico per l’assunzione di 893 allievi agenti della Polizia di Stato bandito con decreto del capo della polizia numero 40 del 26 maggio 2017, in possesso dei requisiti stabiliti dal medesimo bando di concorso». Prima cioé che la Lega li modificasse in corsa.