La Nuova Sardegna

Il Pd: subito la dorsale Todde: dico no come Conte

di Giuseppe Centore
Il Pd: subito la dorsale Todde: dico no come Conte

La sottosegretaria M5s ribadisce la contrarietà alla realizzazione della condotta I dem e l’assessora Pili non ci stanno: il governo ha preso impegni, li rispetti

21 novembre 2019
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CAGLIARI. Rimane oltremodo vivace il dibattito tra le forze politiche di maggioranza parlamentare sul futuro energetico sardo e sulle prospettive legate a che tipo di metanizzazione la Sardegna dovrà realizzare. Il principale punto di frizione rimane la dorsale. E così se la sottosegretaria al ministero dello Sviluppo Economico Alessandra Todde rivendica a nome suo e dello stesso premier Conte il “no” alla dorsale, di parere opposto sono gli interventi dei parlamentari del Pd Manca, Mura e Frailis e dell’esponente di Italia Viva Cucca. Critica anche l’assessore all’industria Anita Pili.

La sottosegretaria Alessandra Todde, priva ancora di deleghe come gli altri collaboratori del ministro Patuanelli, ha voluto ribadire la sua posizione sui temi energetici della Sardegna e in particolare per il metano. «La mia posizione – ha scritto in una nota è – in piena linea con quanto dichiarato dal presidente del Consiglio Conte durante la sua visita sull'isola, posizione coerente che si sta portando avanti da tempo». L'esponente del governo sottolinea che «solo con i dati in mano si può definire una soluzione seria nell'interesse di tutti e non di pochi. Io sono dalla parte dei cittadini e con la gestione delle crisi sarde come Sider Alloys sto dimostrando di essere anche dalla parte delle industrie». Ma «non sono invece dalla parte delle lobby di alcun genere». Secondo Todde «è fondamentale interrogarsi su come le famiglie sarde possono risparmiare e le industrie continuare o tornare a lavorare. Mi sto concentrando su questi elementi».

Alla Todde hanno subito replicato i deputati Gavino Manca, Romina Mura e Andrea Frailis. «Il Governo convochi quanto prima un tavolo di confronto con tutte le forze di maggioranza per affrontare in modo serio e definitivo la questione dorsale del metano in Sardegna. È urgente – sostengono gli esponenti dem – che il Governo si esprima con una voce unica su un tema così sentito dall'intera popolazione dell'isola: voci fuori dal coro sono inutili e dannose, mentre su questi temi occorre dare certezze ai cittadini». Secondo i deputati Pd «sono 40 anni che i sardi aspettano il metano». Ora, «ci auguriamo che il nuovo governo sappia fare gli interessi dei cittadini e porti finalmente a compimento la dorsale, peraltro già prevista e finanziata nel patto per la Sardegna. Non ci sono lobby e interessi da difendere – concludono Manca, Mura e Frailis – fuorché quelli dei cittadini che attendono da anni il metano». Altrettanto netto il deputato di Italia Viva Giuseppe Luigi Cucca. «Non vorrei assistere a un tentativo di boicottaggio di una opera, come la dorsale, fondamentale per lo sviluppo dell’isola. È inaccettabile che quando finalmente riusciamo a fare un passo in avanti spunti qualcuno che proponga tre passi indietro. Così non si fanno gli interessi dei sardi».

Anche l’assessore all’industria della Regione Anita Pili non ha accolto con favore l’intervento della sottosegretaria. «La posizione del Presidente del Consiglio e della sottosegretaria Todde sono totalmente in contrasto con gli impegni assunti negli ultimi anni dal governo e condivisi con la Regione. I più recenti, in ordine di tempo, sono il Patto per la Sardegna del luglio 2016 e la Strategia Energetica Nazionale del novembre 2017. La Regione ha da tempo in mano i dati che dimostrano come l’unico modello di metanizzazione, utile per consentire ai Sardi di godere degli stessi benefici del resto del paese, è quello che prevede un Sistema Integrato di approvvigionamento del GNL disponibile nel territorio nazionale, il suo trasporto via mare fino ai rigassificatori costieri in costruzione e autorizzazione in Sardegna, il trasporto lungo un gasdotto del sistema nazionale e la distribuzione agli utenti finali attraverso la rete di bacini di consumo, autorizzati e realizzati anche con finanziamenti statali. Questo è quello che ci serve, niente di meno. Solamente così, il prezzo finale agli utenti civili ed industriali sarà prossimo a quello del metano nel resto del paese. Qualunque altra alternativa prevede prezzi finali più alti e disagi ancora più marcati per i sardi. Confermiamo la nostra disponibilità al confronto con il governo – ha concluso la Pili – richiedendo per l’ennesima volta un incontro su questo strategico tema». L’assessore ha poi voluto commentare anche alla luce delle dichiarazioni del sottosegretario Todde, l’intervento del presidente di Arera, l’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, Stefano Besseghini nel corso della sua audizione informale alla commissione attività produttive della Camera. Besseghini ha detto che di fronte a un atto politico sukl prezzo finale del metano per i sardi l’Autorità deciderà di conseguenza. «La posizione di Arera è ineccepibile – conclude Pili – mi pare evidente sia necessario un atto di indirizzo politico esplicito. Il governo deve fornire un orientamento serio attraverso gli atti di indirizzo che ha a disposizione e che non possono limitarsi a slogan o frasi di circostanza. Abbiamo bisogno che la questione energetica sia affrontata nella sua interezza e che siano prese decisioni che non penalizzino la nostra comunità».

@gcentore. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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