Tre milioni di euro spesi nel sud dell'isola per merci contraffate
L'indagine condotta dalla Confcommercio: "Un mercato che danneggia il tessuto economico del territorio"
CAGLIARI. Almeno tre milioni di euro spesi nel Sud Sardegna in prodotti contraffatti. Ma è una stima ottimistica: «Nel 2018 - ha detto il presidente di Confcommercio sud Sardegna Alberto Bertolotti - sono state sequestrati tre milioni di 'pezzì illegali. Se noi attribuiamo a ciascun articolo il prezzo di un euro si arriva alla cifra di tre milioni. Ma un giubbotto, un paio di occhiali o una borsetta non vengono pagati certamente un euro».
Sono i dati presentati in occasione della giornata di Confcommercio «Legalità mi piace», giunta alla sua settima edizione. Per quanto riguarda la città metropolitana di Cagliari, secondo un'indagine presentata da Bertolotti e dal direttore Giuseppe Scura emerge che la percentuale di consumatori che hanno effettuato acquisti di prodotti contraffatti, pari al 30,2%, è inferiore al dato del Sud (32,9%) e in linea con quello dell'Italia 30,5%. I prodotti contraffatti più acquistati dai consumatori sono l'abbigliamento (57%), la pelletteria (44,6%) e alimentari (32,9%).
Per la maggior parte dei consumatori l'acquisto di prodotti o servizi illegali è sostanzialmente legato alla possibilità di «fare un buon affare» (72,1%, dato superiore alla media nazionale) e «perché non si dispone di denaro sufficiente» (63,8%, dato inferiore alla media Italia). C'è anche un identikit del consumatore «illegale»: in prevalenza uomo (56,1%), dai 25 anni in su, ha un livello d'istruzione medio (per il 47,7%), è soprattutto operaio, disoccupato e impiegato (per il 58%). Il 30,7% delle imprese di Cagliari si ritiene danneggiato dall'azione dell'illegalità, (66,7% nazionale e 70% al Sud).
Gli effetti della contraffazione e dell'abusivismo che pesano di più sulle imprese sono la concorrenza sleale (65,6%) e la riduzione del fatturato (37,4%).« Il messaggio che devono percepire tutti coloro che acquistano prodotti contraffatti è che il risparmio, come si crede nell'immaginario comune, non c'è - ha detto Bertolotti - viene a mancare la qualità del prodotto, pertanto è compromessa anche la durata, e d'altra parte si danneggia tutto il tessuto economico della città che già si trova in una profonda sofferenza per il fiorire di nuovi centri commerciali». (ANSA).