«L’isola ha gap da colmare su energia e trasporti»
di Stefano Ambu
Vertice di Provenzano con il governatore. Sul tavolo il Patto per la Sardegna
27 novembre 2019
3 MINUTI DI LETTURA
CAGLIARI. Niente promesse. Ma le parole d'ordine sono tre: fare in fretta. La Zona economica speciale sta arrivando. E arrivano anche, grazie alla rimodulazione senza aumento di risorse del patto per la Sardegna firmato questa mattina con il presidente della Regione Christian Solinas, accelerazioni sugli interventi già programmati.
Uno riguarda lo studentato universitario di Sassari, altri la rete idrica per contenere le dispersioni d’acqua. E poi c'è anche qualcosa sul turismo legato anche alla valorizzazione di risorse naturali. In più un impegno: «Mettere la Sardegna e i suoi problemi al centro delle politiche di sviluppo per il Sud».
Sono alcuni punti fermi della visita in Sardegna di Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud e la coesione territoriale. Il rappresentante del governo Conte ha parlato prima con sindacati e Confindustria, poi ha incontrato Solinas a Villa Devoto. Tappa alla sede del Pd in via Emilia a Cagliari. Poi, nel pomeriggio, intervento conclusivo per l'inaugurazione cagliaritana della Scuola di politiche. La linea di Provenzano sulle questioni energia e metano? Il ministro ne ha parlato a Villa Devoto e nel confronto con Cgil, Cisl e Uil.
«Credo che il tema della Sardegna- ha detto- sia di recuperare un gap energetico che pesa sulle imprese e sui cittadini. Dobbiamo abbattere i costi dell’energia e gestire una transizione ecologica che sarà lunga. Noi dobbiamo anticiparla il più possibile. Ci sono impegni presi che vanno rivisti insieme. La transizione ecologica va affrontata con razionalità e facendo i conti con le tecnologie adesso disponibili e con un percorso futuro chiaro».
Il ministro ha detto anche di essere «pronto a discutere su come minimizzare gli impatti ambientali delle opere infrastrutturali già previste».
I sindacati sono rimasti soddisfatti. «Consideriamo positivo- si legge in una nota dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca- l’impegno preso dal ministro Provenzano, in particolare sul piano di metanizzazione, per il quale ha affermato che il governo deve parlare con una voce sola e rispettare i patti già sottoscritti».
Non solo dorsale. «Bene anche gli impegni presi sulla necessità di riportare Eni a un tavolo sul riavvio della chimica verde a Porto Torres e sui complessivi investimenti in Sardegna - hanno aggiunto Carrus, Carta e Ticca, citando anche il caso Ottana - e sui temi della continuità marittima e aerea, soprattutto in relazione a una interlocuzione con la Commissione europea affinché la disciplina della concorrenza non soverchi il diritto alla mobilità dei sardi». Di Zes in Sardegna oggi si parla come succedeva qualche anno fa di zona franca: argomento molto caldo, ad esempio per il rilancio del porto canale di Cagliari. «Al mio insediamento ho riscontrato un ritardo, ma abbiamo accelerato- ha assicurato il ministro- Manca solo il parere del Mef e poi sarò pronto a deliberare la Zes in Sardegna». Il ministro ha aggiunto, però, di trovare «discutibile non solo l’allargamento delle aree interessate che è stato fatto non solo in Sardegna, ma anche in tutte le zone economiche speciali del Mezzogiorno. «Tuttavia - ha chiarito - credo che non si debba interrompere questo processo, ma velocizzarlo. Con un presidio maggiore da parte del governo possiamo riportare le Zes alla loro funzione originale, che è quella di attrarre grandi investimenti esteri». Il ministro ha aggiunto che nel Piano per il Sud si è puntato molto sul tema della dispersione scolastica: «La Sardegna, purtroppo - ha precisato - è una regione che vede impoverimento di capitale umano».
Provenzano ha ricordato che la Sardegna, insieme alla Sicilia, è tra le regioni con i più bassi tassi di occupazione femminile. E, per questo, ha detto che «una delle misure più importanti del Piano per il Sud, su cui sono al lavoro in questi giorni con il ministro Catalfo, per provare a definirla, riguarda una de-contribuzione forte sull’assunzione di donne nel Mezzogiorno. È uno dei divari principali da colmare». Nel pomeriggio all'Università di Cagliari l'incontro, tra gli altri, con la rettrice Maria Del Zompo. E il ministro si è soffermato sulle potenzialità di ambiente e innovazione.
Uno riguarda lo studentato universitario di Sassari, altri la rete idrica per contenere le dispersioni d’acqua. E poi c'è anche qualcosa sul turismo legato anche alla valorizzazione di risorse naturali. In più un impegno: «Mettere la Sardegna e i suoi problemi al centro delle politiche di sviluppo per il Sud».
Sono alcuni punti fermi della visita in Sardegna di Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud e la coesione territoriale. Il rappresentante del governo Conte ha parlato prima con sindacati e Confindustria, poi ha incontrato Solinas a Villa Devoto. Tappa alla sede del Pd in via Emilia a Cagliari. Poi, nel pomeriggio, intervento conclusivo per l'inaugurazione cagliaritana della Scuola di politiche. La linea di Provenzano sulle questioni energia e metano? Il ministro ne ha parlato a Villa Devoto e nel confronto con Cgil, Cisl e Uil.
«Credo che il tema della Sardegna- ha detto- sia di recuperare un gap energetico che pesa sulle imprese e sui cittadini. Dobbiamo abbattere i costi dell’energia e gestire una transizione ecologica che sarà lunga. Noi dobbiamo anticiparla il più possibile. Ci sono impegni presi che vanno rivisti insieme. La transizione ecologica va affrontata con razionalità e facendo i conti con le tecnologie adesso disponibili e con un percorso futuro chiaro».
Il ministro ha detto anche di essere «pronto a discutere su come minimizzare gli impatti ambientali delle opere infrastrutturali già previste».
I sindacati sono rimasti soddisfatti. «Consideriamo positivo- si legge in una nota dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca- l’impegno preso dal ministro Provenzano, in particolare sul piano di metanizzazione, per il quale ha affermato che il governo deve parlare con una voce sola e rispettare i patti già sottoscritti».
Non solo dorsale. «Bene anche gli impegni presi sulla necessità di riportare Eni a un tavolo sul riavvio della chimica verde a Porto Torres e sui complessivi investimenti in Sardegna - hanno aggiunto Carrus, Carta e Ticca, citando anche il caso Ottana - e sui temi della continuità marittima e aerea, soprattutto in relazione a una interlocuzione con la Commissione europea affinché la disciplina della concorrenza non soverchi il diritto alla mobilità dei sardi». Di Zes in Sardegna oggi si parla come succedeva qualche anno fa di zona franca: argomento molto caldo, ad esempio per il rilancio del porto canale di Cagliari. «Al mio insediamento ho riscontrato un ritardo, ma abbiamo accelerato- ha assicurato il ministro- Manca solo il parere del Mef e poi sarò pronto a deliberare la Zes in Sardegna». Il ministro ha aggiunto, però, di trovare «discutibile non solo l’allargamento delle aree interessate che è stato fatto non solo in Sardegna, ma anche in tutte le zone economiche speciali del Mezzogiorno. «Tuttavia - ha chiarito - credo che non si debba interrompere questo processo, ma velocizzarlo. Con un presidio maggiore da parte del governo possiamo riportare le Zes alla loro funzione originale, che è quella di attrarre grandi investimenti esteri». Il ministro ha aggiunto che nel Piano per il Sud si è puntato molto sul tema della dispersione scolastica: «La Sardegna, purtroppo - ha precisato - è una regione che vede impoverimento di capitale umano».
Provenzano ha ricordato che la Sardegna, insieme alla Sicilia, è tra le regioni con i più bassi tassi di occupazione femminile. E, per questo, ha detto che «una delle misure più importanti del Piano per il Sud, su cui sono al lavoro in questi giorni con il ministro Catalfo, per provare a definirla, riguarda una de-contribuzione forte sull’assunzione di donne nel Mezzogiorno. È uno dei divari principali da colmare». Nel pomeriggio all'Università di Cagliari l'incontro, tra gli altri, con la rettrice Maria Del Zompo. E il ministro si è soffermato sulle potenzialità di ambiente e innovazione.