La Nuova Sardegna

Aumentano le diagnosi di tumore in Sardegna

Aumentano le diagnosi di tumore in Sardegna

Nel 2019 registrati 10.200 nuovi casi: sotto accusa lo stile di vita dei sardi

16 dicembre 2019
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Diagnosi di tumore in aumento in Sardegna dove la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è inferiore rispetto alla media nazionale raggiungendo infatti il 60% fra le donne (63% Italia) e il 49% fra gli uomini (54% Italia). Pochi sardi seguono stili di vita sani: il 25,1% è sedentario. Non solo. Il 28,4% è in sovrappeso (e il 10,4% obeso), il 25,4% fuma. ed è superiore alla media nazionale (17,1%) la percentuale dei cittadini che assumono alcol in quantità a rischio per la salute (20,5%). I casi di tumore registrati sono 10.200 (6mila uomini e 4.200 donne), 200 in più rispetto al 2018 (5200 uomini e 4.800 donne).

L'incremento ha riguardato solo i maschi, mentre tra le donne si rileva un calo. I tumori più frequenti fra gli uomini sono quelli del colon-retto (1.000) e della prostata (1.000), fra le donne quello della mammella (1.300). Nella popolazione generale i cinque tumori più frequenti nel 2019 sono quelli del colon-retto (1.500), mammella (1.300), prostata (1.000), polmone (900) e vescica (620). È la fotografia dell'universo cancro raccolta nel volume «I numeri del cancro in Italia 2019», realizzato dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dall'Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), da Fondazione AIOM, PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), e presentato oggi a Cagliari presente l'assessore della Sanità Mario Nieddu.

Fra i fattori che determinano in Sardegna percentuali di sopravvivenza inferiori rispetto alla media nazionale c'è il fatto che spesso la diagnosi tumorale viene effettuata in uno stadio avanzato della malattia. I sardi aderiscono poco ai programmi di screening organizzati: solo il 38,1% dei cittadini ha eseguito il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci per individuare in fase precoce il cancro del colon-retto (38,5% Italia) e il 50,7% delle donne ha effettuato la mammografia per la diagnosi precoce del tumore del seno nell'ambito di programmi organizzati (54,6% Italia).

Le note positive. «In entrambi i sessi - ha spiegato Daniele Farci, oncologo all'Ospedale Businco di Cagliari e coordinatore AIOM Sardegna - si registra il calo delle nuove diagnosi di tumore del polmone (-100 casi negli uomini e -50 nelle donne). Entrambi questi aspetti potrebbero essere riconducibili all'efficacia delle campagne di prevenzione oncologica, promosse anche dalla nostra società scientifica e rivolte soprattutto ai giovani». Poi, è migliore rispetto alla media nazionale il numero di donne fra 25 e 64 anni che, nell'isola, si sono sottoposte allo screening per la diagnosi precoce del cancro della cervice uterina (Pap-test o Hpv test) all'interno di programmi organizzati, pari al 58% (46,8% Italia). Sempre Farci ha sottolineato la necessità che «il registro Tumori Regionale venga reso operativo quanto prima».(

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative