La Nuova Sardegna

La fase due sarà creare una vera filiera

La fase due sarà creare una vera filiera

I dati forniti dal docente di suinicoltura Gianni Battacone mostrano le previsioni di un rientro dalla crisi mondiale per il 2025, ma già un paio d’anni prima ci sarà un ritorno alla crescita. «Ma...

17 dicembre 2019
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I dati forniti dal docente di suinicoltura Gianni Battacone mostrano le previsioni di un rientro dalla crisi mondiale per il 2025, ma già un paio d’anni prima ci sarà un ritorno alla crescita. «Ma allora ci ritroveremo con un sistema produttivo cambiato - spiega – in cui primeggeranno le grandi industrie di allevamento e sarà stato premiato chi avrà investito». Competere sarà un problema, una realtà come la Sardegna dovrà puntare sulla sua specialità, su ambiente, razze particolari, legame col territorio come valore aggiunto, per vendere sul mercato locale. E mostra tra lo stupore generale la foto di un banco di vendita in Spagna dove sono in vendita salumi che partono dai 27,90 euro al chilo per arrivare ai 169 euro dei prodotti più pregiati. Un risultato che può essere raggiunto solo creando una vera filiera. Luigi Lotto, consigliere regionale ed ex presidente della commissione attività produttive, unico dell’istituzione in sala insieme a Gianfranco Ganau – è il padre della legge 34/2014 «pensata per la fase della ricostruzione dopo la vittoria sulla Psa» spiega, parlando di un settore retto da «pochi eroi che lavorano in solitudine e assoluta difficoltà». Ma ora quella legge deve trovare un seguito con un sistema attuativo, così chiede alla attuale Giunta «di farsi avanti, lasciare da parte la paura di affrontare il problema e costituire una rete solida di allevatori e trasformatori», ricordando che «Pigliaru ci ha messo la faccia» e che qui «c’è una vera industria che può decollare in un momento in cui i posti di lavoro non si trovano per strada». L’allevatore di Berchidda Luciano Nieddu racconta dei sacrifici fatti seguire le regole ai tempi della Psa, premiati dai risultati. Salvatore Frongia, trasformatore illustra le notevoli prospettive di sviluppo in caso di successo sulla «palla al piede» Psa e la necessità di sfruttare la forza trainante di un “mito” come il porcetto sardo. Un altro allevatore, Gigi Mamusa di San Gavino, evidenzia quanto si sia lontani da un’idea di filiera, facendo notare l’assenza di comunicazione tra trasformatori, che hanno l’esigenza di prodotti ben specifici, e l’attività allevatoriale. Così non si va da nessuna parte. (a.palm.)

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