La Nuova Sardegna

Il Consorzio dà il via libera a tre nuovi tipi di pecorino

Il Consorzio dà il via libera a tre nuovi tipi di pecorino

I formaggi sono il meno salato Extra, il Riserva più stagionato e uno di Montagna. L’obiettivo: attrarre nuovi mercati internazionali e conquistare hotel e ristoranti 

10 gennaio 2020
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MACOMER. Il Consorzio per la tutela del Pecorino Romano Dop punta su tre nuovi prodotti per conquistare nuovi mercati internazionali, attrarre più consumatori con un gusto più elegante e delicato, affermarsi su nuovi canali di diffusione - quali hotel, ristoranti, pizzerie, bar e catering - e posizionarsi solidamente nella distribuzione specializzata come i Gourmet Store. Via libera dall’assemblea dei soci del Consorzio alle proposte di modifica del Disciplinare per produrre ed esportare su nuovi canali di distribuzione internazionale tre nuovi tipi di Pecorino Romano: Extra, Riserva e Montagna. L’ok dei soci è arrivato a fine mattinata, al termine dell’assemblea riunita nel Centro intermodale di Macomer. Le modifiche, che erano state approvate dal Cda del Consorzio a novembre, saranno ora sottoposte al parere del ministero dell’Agricoltura prima e dell’Unione Europea subito dopo.

Se la parola d'ordine per uscire dalla crisi sul prezzo del latte è diversificazione il Consorzio mette in campo una nuova strategia con tre nuove tipologie di Pecorino Romano da tavola: Extra a basso contenuto di sale, Riserva con una stagionatura di almeno 14 mesi (con supplementi da 18-20-24-30 mesi) e di Montagna. Per poter tutelare e promuovere questi tre nuovi prodotti, che affiancheranno quello tradizionale, è stato avviato un percorso di modifica del disciplinare di produzione della Dop e proprio oggi sarà l'assemblea del Consorzio a decidere su questo punto. Un tassello indispensabile, perché così come è adesso il meccanismo di tutela è troppo generico per poter funzionare con prodotti molto diversi l'uno dall'altro. Il primo passo è stato già fatto: nell'ultimo Consiglio d'amministrazione, infatti, il direttivo dell'Ente ha condiviso e approvato le modifiche al Disciplinare.

«Non ci sarà più una sola referenza, indistinta, rispetto alla qualità, ma verranno introdotti elementi qualitativi che differenzieranno il prodotto e ci consentiranno di affermarci su mercati completamente nuovi o ancora solo parzialmente esplorati, spostandoci da quelli prettamente industriali alle vendite per le tavole, soprattutto in mercati come quello americano – spiega il presidente Salvatore Palitta –. Ma non solo: anche il consumatore potrà liberamente scegliere quale tipologia di Pecorino comprare. La componente salina, elevata per tradizione, è sempre stata associata al Pecorino romano. Oggi, è arrivato il momento di far arrivare un'informazione precisa al consumatore. Il disciplinare, dopo la definitiva approvazione da parte dell'assemblea dei soci, sarà sottoposto alle verifiche del Ministero competente e della Commissione Agricoltura».

L'assemblea ha approvato anche la proposta di modifica al Disciplinare che riguarda la riconversione degli allevamenti: quelli che comprendono razze non presenti nell’elenco storico delle razze idonee alla produzione di latte destinato alla Dop dovranno entro 5 anni sostituire i capi esclusivamente con quelli previsti dall’elenco ufficiale (Razza Sarda, di Arbus, Vissana, Sopravissana, Massese, Comisana ecc.). L’obiettivo è quello non solo di tutelare la storicità della razza ma anche di salvaguardare le attività umane connesse e le caratteristiche dell’allevamento, che deve rimanere estensivo o semiestensivo e non trasformarsi in intensivo.

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