La Nuova Sardegna

Riforma Cda, manca il numero legale

Riforma Cda, manca il numero legale

La seduta rinviata a domani. Il centrosinistra e i 5 stelle: centrodestra nel caos

22 gennaio 2020
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CAGLIARI. La legge sul ritorno dei consigli d’amministrazione negli enti e nelle agenzie regionali è partita con il singhiozzo. Colpa della maggioranza di centrodestra, non ce l’ha fatta a garantire il numero legale e così la prima seduta è stata rinviata a domanì. Un evidente incidente di percorso per questo disegno di legge, annunciato come fondamentale dal governatore Christian Solinas. Uno scivolone comunque ridimensionato nella ricostruzione del presidente della commissione riforme, il leghista Pierluigi Saiu. «Sapevamo che la discussione non sarebbe entrata nel vivo visto che mancano ancora i pareri delle altre commissioni», le sue parole. Di tutt’altro tenore sono stati i commenti delle opposizioni. Roberto Deriu del Pd ha detto: «Sin dall’inizio la maggioranza sembra avere qualche problema sulla proposta sponsorizzata dal suo presidente». Altri del centrosinistra sono stati più espliciti: «Si vede che ancora non hanno deciso come spartirsi le nuove poltrone, una trentina, messe in palio». Il Movimento Cinque stelle ha affondato i colpi con la solita decisione : «Faremo strenua opposizione contro un pessimo ritorno al passato, dove pare che seggiole e poltrone non bastino mai visto che l’appetito del centrodestra continua a crescere giorno dopo giorno».

La seduta. I lavori della commissione riforme comunque sono andati avanti. È cominciato ad esempio il confronto sulla proposta di legge per la riorganizzazione del Corpo forestale, presentata dal centrodestra. Poi Giorgio Oppi dell’Udc-Cambiamo ha sollecitato la convocazione dei commissari straordinari delle agenzie Argea e Laore, che da settimane avrebbero dovuto essere impegnate nell’operazione azzera pratiche, sono quelle presentate dagli agricoltori per i contributi europei, e invece è ancora tutto fermo. Infine, è stato Roberto Deriu a proporre un primo confronto sulle diverse modifiche della legge elettorale regionale, contestata più volte e da più parti, presentate dal Partito democratico e dal Movimento Cinque stelle all’inizio della legislatura. Un parere di sicuro sarà chiesto ai professori universitari che si occupano di scienze e strategie politiche.

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