La Nuova Sardegna

la fiera della NAutica 

Rete dei porti alla Boot di Düsseldorf

Rete dei porti alla Boot di Düsseldorf

In un unico stand i 20 scali sardi e i 16 dell’Unione della Corsica

26 gennaio 2020
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DÜSSELDORF. Alla principale manifestazione europea del settore della nautica anche quest'anno l’isola si è presentata in un’unica soluzione con la Corsica. Così come avviene ormai da 16 anni a questa parte, la Rete dei porti della Sardegna si è presente alla Boot di Düsseldorf, che chiude oggi, e lo ha fatto in stretta sinergia con l’omologa corsa Uppc (Union port de plaisance de Corse), proprio come accadde lo scorso dicembre al «Salon Nautique» di Parigi. Alla prestigiosa rassegna tedesca i venti porti sardi sono ospitati in un unico ampio stand nel quale trovano spazio anche i 16 dell’isola francese aderente al consorzio.

I tanti operatori provenienti dalla Gallura, dall'Ogliastra, dal Cagliaritano e poi da Carloforte, Bosa, Alghero e Stintino puntano sull'integrazione dell'offerta nautica proposta dalla Rete dei porti e dall’Uppc e sulla forte attrattività del bacino di navigazione, oltre che sulla costante partecipazione alla Boot, che ha fatto sì che lo stand sardo-corso sia ormai da anni uno dei più visitati e tra quelli che suscitano maggiore interesse da parte della stampa specializzata internazionale e degli operatori, soprattutto del charter, oltre che dei singoli utenti nautici.

Düsseldorf è stata anche l'occasione per rinnovare e aggiornare l'accordo di collaborazione strategica sottoscritto dal presidente della Rete dei Porti, Franco Cuccureddu, e da quello dell'Uppc, Jean Toma. La recente decisione della Regione sarda di prorogare le concessioni demaniali, comprese quelle dei porti turistici, ha suscitato apprezzamento unanime da parte dei rappresentanti delle società di gestione dei porti sardi, anche se non ci si nasconde il rischio di contenzioso in sede europea. Anche in occasione di un recente incontro fra il presidente Cuccureddu e l'assessore regionale agli enti locali Quirico Sanna, la Rete dei porti aveva sollecitato la proroga al 2034 e quindi l'applicazione della legge statale 134/2018.

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