La Nuova Sardegna

Travolta e uccisa, preso il pirata della strada

di Luciano Onnis
Travolta e uccisa, preso il pirata della strada

Cagliari, un operaio di 52 anni ha confessato di avere investito la 49enne di Capoterra in viale Marconi

08 febbraio 2020
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CAGLIARI. È un operaio cagliaritano 52enne il pirata della strada che nella notte fra il 28 e 29 gennaio scorso aveva travolto con l'auto e ucciso in viale Marconi, sul cavalcavia di Is Pontis Paris, la 49enne Clementina Spalma, residente a Capoterra, che alle 2 della notte camminava sul ciglio della strada. Lo hanno identificato, dopo dodici giorni di indagini condotte senza sosta e con un dispiegamento di forze straordinario, gli agenti della polizia locale diretti da tre ufficiali coordinati dal comandante del Corpo, Mario Delogu. L’automobilista, a cui è stata a sequestrata l’auto dell’incidente (una Hyundai) con le evidenti ammaccature sulla parte anteriore destra e il faro rotto, ieri mattina si è presentato in Procura con il suo avvocato, dietro convocazione del pubblico ministero Daniele Caria. Ha ammesso le sue responsabilità ed è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio stradale e omissione di soccorso. Il lavoro investigativo della polizia locale non è stato semplice ed è stato condotto con grande professionalità partendo da piccoli frammenti del paraurti anteriore e del faro dell’auto investitrice recuperati sul posto della tragedia. Con un sofisticato sistema tecnologico di comparazione dei reperti, gli uomini della Municipale sono risaliti a una Hyundai, al modello e all’anno di costruzione. Sono così cominciate le ricerche nei rivenditori di Cagliari e della provincia ed estese anche, con la collaborazione dei colleghi del posto, a quelle di Oristano e Nuoro. Altre squadre di agenti hanno battuto le autocarrozzerie e le officine meccaniche nel capoluogo e nell’hinterland alla ricerca di auto incidentate, mentre altri colleghi si sono dedicati alle immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza delle attività commerciali di viale Marconi in prossimità del luogo del tragico investimento. Alla fine il puzzle è stato completato e si è arrivati al 52enne cagliaritano. Quando gli agenti sono andati a cercarlo e hanno chiesto spiegazioni sulle ammaccature dell'auto, ha risposto di avere investito un cane giorni prima e che i danni visibili sulla carrozzeria erano dovuti all'impatto. Il suo racconto non è stato giudicato credibile e la Municipale ha inviato un rapporto alla Procura. Le prove raccolte contro di lui hanno portato il pm Caria a convocare l’operaio. Ieri la confessione che però non mette fine agli accertamenti. Rimangono infatti diversi punti oscuri: la Hyundai è stata recuperata in un’abitazione diversa da quella dell’indagato e non sarebbe solo lui a farne uso.

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