La Nuova Sardegna

Concerti e videochiamate: la vita si trasferisce sul web

di Alessandro Pirina
Concerti e videochiamate: la vita si trasferisce sul web

Con Whatsapp e Facetime i nonni possono vedere i nipoti e le famiglie lontane si riuniscono. Exploit della musica dai balconi. On line anche le messe e le lezioni di fitness 

18 marzo 2020
5 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. La mancanza di libertà non può che stare stretta in un’epoca in cui tutto si può fare. Coprifuoco, negozi e parchi chiusi, divieto di qualsiasi cosa faccia rima con socialità. Uno scenario apocalittico che i più conoscevano solo attraverso film di Hollywood o serie di Netflix e Sky. «Restate a casa», è il motto, con o senza hashtag, di queste lunghe giornate. Un invito che nelle ultime ore è diventato un vero e proprio ultimatum, costringendo i sindaci - qualcuno anche in modo abbastanza colorito come quello di Ilbono - a fare pubblici appelli per chiedere ai propri concittadini di non uscire di casa. E dunque l’unico modo per avere contatti con il resto del mondo sono i cellulari e i social. Con le scuole, i bar, le palestre chiuse i rapporti genitori-figli, le amicizie, e anche le relazioni di coppia si sviluppano su Facebook, Whatsapp, Instagram, Twitter. Costretti sul divano, o i più fortunati in giardino o nel terrazzo, i milioni di reclusi dall’emergenza coronavirus si riversano così sul web.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.38607068:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.38607068:1654520478/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Videochiamate. Sono l’ancora di salvezza di questo esilio forzato. Lo sono innanzitutto per i tanti nonni che non possono abbracciare i nipotini. Loro, gli anziani, sono considerati i soggetti più deboli, i più a rischio, e ricevono visite con il contagocce. Fortunatamente la loro generazione si era già convertita alla tecnologia e dunque possono fare lunghe videochiamate con i figli e soprattutto i nipoti. Anche se spesso costringono i bambini a vedere le loro facce deformi, perché non sempre i nonni hanno dimestichezza con lo smartphone. Ma la videochiamata è anche lo strumento che sta permettendo a tante famiglie lontane per motivi di lavoro, di studio, di salute di trovarsi insieme innanzitutto per vedere che tutto va bene, ma anche per raccontarsi, per chiacchierare e - perché no - magari per fare un aperitivo virtuale. Birra, patatine, due olive, uno smartphone e la serata da reclusi diventa meno solitaria.

Canzoni dai balconi. La musica è l’altra arma per difendersi dall’isolazionismo a cui ci ha costretti il coronavirus. In tutta Italia balconi e finestre sono diventati piccoli palcoscenici in cui gente di tutte le età si esibisce. Perché se all’inizio c’era una sorta di calendario nazionale con uno-massimo due flash mob al giorno, oggi è un susseguirsi di performance non sempre qualitativamente eccellenti che poi vengono condivise sui social. Si era partiti dall’inno di Mameli accompagnato dallo sventolio di tricolori sui poggioli e si è arrivati ad “Azzurro” di Celentano. Ma nel mezzo, per esempio a Sassari, nel rione di Monte Rosello, alle 18 di ogni giorno parte puntuale la musica, si va dall’inno della Brigata Sassari a “Faccia di trudda”, fino a “Felicità” di Al Bano e Romina.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.38607067:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.38607067:1654520478/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Show dal vivo. Ma non solo musica dai palazzi. C’è anche chi prende una chitarra, piazza lo smartphone davanti a sé e si riprende mentre canta, per poi sottoporre la sua performance al giudizio dei suoi amici di Facebook. Oppure c’è chi come l’ex assessore di Arzachena, Alessandro Malu, e la compagna Martina Solinas, che ogni giorno postano su Facebook siparietti sulla vita di coppia al tempi del coronavirus. Due giorni fa, per esempio, hanno riproposto la classica scena di Sandra e Raimondo a letto. Ma al posto della consueta Gazzetta di Vianello, Malu leggeva la Nuova.

Fitness sul web. Con le palestre chiuse, e ora anche i giardini pubblici, anche il movimento fisico è stato rinviato a data da destinarsi. Soprattutto dopo che i sindaci - chi con una ordinanza che non lascia dubbi di interpretazione come a Sassari, chi mettendo i sigilli al parco cittadino come a Olbia - hanno di fatto impedito anche la corsetta quotidiana. Non resta dunque che fare ginnastica in casa. E molti istruttori hanno trasferito il loro lavoro dalla palestra al web, con lezioni su Facebook, coreografie su Instagram e i wod di crossfit scritti su un foglio, fotografati e inviati agli allievi su Whatsapp.

Cucina, cinema, solidarietà. I social sono anche la vetrina per cuochi o aspiranti tali. La masterchef mania non è una novità degli ultimi giorni, ma l’esilio forzato ha portato tanti reclusi a perfezionare le loro qualità culinarie. Primi, secondi, torte. C’è poi chi invece ha deciso di condividere la sua arte. Come il regista sassarese Bonifacio Angius, che nei giorni scorsi ha messo a disposizione gratuitamente il suo primo film, “Perfidia”, e il corto “Domenica”. O gli Istentales che hanno fatto un videoclip ironico della loro canzone, “Prima di morire”, per invitare i sardi a restare in casa. Oppure ci sono altri personaggi che invece hanno “usato” la loro notorietà - è il caso del campione di basket Gigi Datome e del rapper Salmo - per sostenere una raccolta fondi per l’acquisto di ventilatori per il reparto di rianimazione dell’ospedale di Olbia. Un tam tam social che in 48 ore ha tagliato il traguardo dei 50mila euro.

Messe on line. Tra i tanti appuntamenti eliminati per cause di forza maggiore dalla agenda quotidiana, o perlomeno domenicale, c’è anche la messa. Fino al 3 aprile non sarà possibile celebrare alcuna funzione religiosa, nemmeno i funerali in tutta Italia. Ed è così che molti sacerdoti si sono attrezzati e celebrano la messa su Facebook o su Youtube.

Dibattiti. Ma i social, neanche in questi giorni, perdono quella che è la loro funzione principale: mettere in contatto le persone e farle discutere di tutto un po’. Ovviamente il tema più gettonato è il coronavirus. C’è per esempio l’ex governatore Francesco Pigliaru che, da economista, per capire il trend dei contagi, ogni giorno prova a dare una lettura dei numeri non sempre forniti con chiarezza dalla Protezione civile. Oppure c’è chi ancora non si dà pace perché non trova l’escamotage per ritagliarsi un’ora d’aria lontano dal divano. Ma immediatamente, non appena ci prova, scatta l’appello generale: stattene a casa.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative