La Nuova Sardegna

coronavirus

di Angelo Mavuli

TEMPIO. I sindaci chiedono chiarezza e pretendono di essere informati sui casi di contagio nei territori di propria competenza. Il caso è esploso nell’alta Gallura, ma al coro si sono uniti si...

24 marzo 2020
3 MINUTI DI LETTURA





TEMPIO. I sindaci chiedono chiarezza e pretendono di essere informati sui casi di contagio nei territori di propria competenza. Il caso è esploso nell’alta Gallura, ma al coro si sono uniti si sindaci di Samassi, Sanluri, Sestu, Orani, Bitti. E il presidente dell’Anci, Emiliano Deiana, ha cercato di dare voce alla ha dato voce alla protesta: «I sindaci sono autorità sanitaria locale. Ma nessun organismo, statale o regionale, li informa delle persone risultate positive al Coronavirus. Lo apprendiamo da mille fonti, spesso gli stessi malati o i familiari, e agiamo nel buio e nell’ignoto senza strumenti ufficiali. Non so se dipende dal Governo o dalla Regione, o da protocolli ministeriali».

I sindaci chiedono che «un unico soggetto dia informazioni in via diretta e riservata a garanzia della privacy; la comunicazione ufficiale di positività fin dal primo tampone; la comunicazione ufficiale dell’elenco di tutte le persone venute a contatto con il paziente positivo; la comunicazione ufficiale della elenco di tutte le persone messe in quarantena».

Senza queste informazioni «i sindaci non hanno strumenti».

La protesta è molto forte in Gallura: sabato a Tempio sono morte 5 persone, due delle quali “per polmonite bilaterale, insufficienza respiratoria acuta in paziente con polmonite”. Il vicesindaco Gianni Addis, ieri mattina, con a fianco Nicola Muzzu, presidente dell’Unione dei Comuni Alta Gallura e sindaco di Aggius, ed Emiliano Deiana, presidente dell'Anci e sindaco di Bortigiadas, ha tenuto una conferenza stampa per illustrare il documento inviato alla Procura della Repubblica, alla Regione al presidente del Consiglio.

Con l’epidemia di coronavirus in corso, è stato spiegato durante la conferenza stampa, all’ospedale “Paolo Dettori” medici e paramedici, operatori socio sanitari e gli addetti ai vari servizi ( ad esempio gli addetti alla pulizia) «vivono in piena emergenza sanitaria e nella totale assenza di accorgimenti da parte dei vertici Assl».

«Il documento - ha spiegato Gianni Addis - nasce dalle numerose, drammatiche segnalazioni e richieste di intervento da parte di medici e operatori sanitari che hanno segnalato la presenza nel reparto di Medicina di un paziente positivo in isolamento che non è possibile però trasferire nella sezione Covid-19, così come non possono essere dimessi o spostati, per la mancanza di tamponi, gli altri pazienti ricoverati».

«A fronte di tale dato accertato - ha affermato il vice sindaco - mi risulta che il reparto non sia stato chiuso, non è stato sanificato ed i pazienti sono tuttora ricoverati».

Il vicesindaco di Tempio lamenta quindi «la totale assenza di comunicazione informativa e istituzionale», chiede «maggiore trasparenza dai vertici della Assl» e di essere «tempestivamente e ufficialmente informato su ogni sviluppo della situazione legata all’emergenza sanitaria che riguardi l'Ospedale cittadino».

I sindaci della zona chiedono anche che il personale venga sottoposto a misure di sicurezza per limitare il contagio e a tampone rinofaringei, soprattutto nei reparti di Ortopedia e Medicina «dove è tuttora ricoverato il paziente positivo al virus» e l’applicazione dei protocolli di sicurezza previsti dalla legge.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative