La Nuova Sardegna

Coronavirus, dall’Africa all’Asia: decine di sardi bloccati

di Stefano Ambu
Coronavirus, dall’Africa all’Asia: decine di sardi bloccati

Chi si trova all’estero per lavoro, chi in vacanza: il rientro in Sardegna sta diventando un’odissea

28 marzo 2020
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CAGLIARI. Marco Sanna, 54 anni, cagliaritano, è in Mauritania. Era lì da gennaio, lavora nel settore ittico, vuole tornare ma non può farlo. Voglia di stare nella sua terra, ma anche necessità: è diabetico e stanno per finire le scorte dei suoi medicinali. Vero, a Noiadhibou c’è un ospedale privato cubano che potrebbe fornire medicinali simili a quelli che assume. Ma “potrebbe” e “simili” non sono parole che fanno dormire sonni tranquilli. Marco è uno dei tanti sardi in giro per il mondo che non riescono a tornare in Sardegna. E sembra quasi una banalità, ma è così: più si è lontani e più è complicato ritornare nella propria isola. «Sono bloccato qui – spiega in un post pubblicato sul gruppo Fb Manutenta, punto di riferimento per molti sardi, ma non solo, che vogliono prendere un volo per Roma e poi per Cagliari –. Il mio rientro era previsto per il 31 marzo. Ma la data di ritorno è stata spostata prima al 9 aprile e poi al 2 maggio». Anche contattare la Farnesina è complicato. «Per giunta il mio visto è scaduto e nessuno è in grado di rinnovarmelo». Appello al presidente Christian Solinas. «Mi aiuti».

Altro continente, l’Asia. E altri due sardi che vogliono tornare a casa, Lorenzo Zanata e Matilde Satta. Sono partiti in vacanza a Bali. Un paradiso. Almeno sino a quando non è scoppiata l’emergenza coronavirus. Avevano il biglietto, erano in aeroporto. Ma lì hanno detto: non si parte. Colpa del passaporto italiano. E non importa che Lorenzo lavori a Londra e Matilde a Copenaghen. Bloccati anche francesi e spagnoli. Un calvario che dura da metà marzo. «Forse – spera Lorenzo – riusciamo a prendere un volo con Qatar. Sarebbe il terzo tentativo. Costa parecchio e non abbiamo ancora visto il rimborso degli altri voli». Un’odissea anche per Vera, 38 anni, operatrice olistica partita in Thailandia per frequentare corsi di massaggio per specializzarsi su nuove tecniche. «Ho avuto difficoltà sia in Indonesia sia in Thailandia. Nel giro di pochissimo tempo sono iniziate le restrizioni la chiusura ai transiti aerei». Almeno lei è tornata a casa. «Ieri (ndr giovedì) sono riuscita a prendere un volo da Bangkok a Zurigo – riepiloga – da Zurigo ho preso un volo Alialia per Fiumicino» Tanti ancora sono bloccati a Londra. Tra loro Aura Mattana, giovane sarda, costretta a tornare in Sardegna perché, per lei che cercava lavoro e per il ragazzo che il lavoro l’aveva anche trovato, nel Regno Unito, con l’emergenza in corso, futuro non ce n’è. «Dovremo partire il 30 ma stiamo aspettando l’autorizzazione della Regione: potrebbe arrivare anche lunedì».



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