La Nuova Sardegna

CAGLIARI. Il circuito Sardex si unisce alla gara di solidarietà per supportare strutture e operatori sanitari nella battaglia contro il Covid-19 e per sostenere le aziende messe in ginocchio dal diffondersi del virus. La piattaforma di credito commerciale ideato e avviato nel 2009 da quattro giovani imprenditori di Serramanna (Franco Contu, Gabriele Littera, Giuseppe Littera, Piero Sanna), si è inserita nelle iniziative di crowdfunding in crediti: 4mila imprese e oltre 35mila consumatori aderenti al circuito, sparsi ormai in tutto il territorio nazionale, possono adesso partecipare alla gara di solidarietà usando la moneta virtuale sardex.. «È quotidianità del circuito – precisa Franco Contu – raccogliersi intorno ad un crowdfunding nei momenti difficili, la rete fa già del bene dentro se stessa, ogni giorno: le imprese sanno che stare in Sardex è qualcosa di più che chiedere un prestito, ricevere e spendere denaro, ampliare il proprio mercato. E questo spirito solidale, “di comunità”, è diventato poi abitudine in tutti contesti emergenziali che hanno visto la Sardegna lottare per risollevarsi». Durante l’alluvione olbiese del 2013, dopo l’emergenza incendi del 2017, e in tanti altri contesti, Sardex ha fatto la sua parte: davanti a imprese iscritte e in difficoltà, la rete si è sempre attivata, a volte del tutto spontaneamente, mettendo in moto la macchina della solidarietà in crediti. Un circolo virtuoso di sostegno che anche questa volta vede le imprese aderenti a Sardex mettersi a disposizione con piccoli e grandi gesti: dalla spesa sospesa idea della pizzeria Regina Margherita di Tortolì, alla donazione di migliaia di mascherine dello studio dentistico quartese Cocco, fino alla produzione di dispositivi di protezione - sempre mascherine - che il Ghiro Materassi di Bonorva ha prodotto a migliaia trasformando la propria fabbrica. «L’apertura del crowdfunding Sardex – dice ancora Franco Contu - vuole dare un segnale più forte di vicinanza del circuito al territorio. I sardex raccolti verranno impiegati per supportare gli operatori sanitari e per sostenere le imprese che a causa della contrazione economica avranno necessità di aiuti per rimettersi in moto e riaprire le loro attività»