La Nuova Sardegna

Coronavirus, Solinas sulla fase 2: il 26 aprile nuova valutazione per una riapertura graduale

Coronavirus, Solinas sulla fase 2: il 26 aprile nuova valutazione per una riapertura graduale

La videoconferenza del governatore con i giornalisti

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CAGLIARI. Alle 19 il presidente della Regione Christian Solinas ha cominciato la videoconferenza con i giornalisti per fare il punto della situazione sanitaria e delle misure adottate per sostenere famiglie e imprese in difficoltà a causa delle restrizioni rese necessarie dal contenimento della pandemia Covid 19. Solinas oggi 15 aprile conferma l'arrivo ai comuni di una parte dei fondi da erogare subito alle famiglie con problemi di reddito e invita i comuni a pubblicare gli avvisi. Sulla fase 2 si guarda a una graduale riapertura delle attività che verrà valutata di nuovo il prossimo 26 aprile.

A Sassari la parte maggiore dei contagi è avvenuta negli ospedali, la situazione, pur con numeri diversi, è la stessa negli altri territori. Il 24 per cento dei contagiati sono operatori sanitari. Nella prima fase i contagi erano di contatti di persone in luoghi dove c'erano focolai, vedi il congresso di Udine o di Rimini.

I ricoveri in terapia intensiva stanno scendendo in tutto il paese. La Sardegna, dato di ieri 14 aprile, è nella media con 2,67 per cento. La curva di andamento dei guariti rispetto ai deceduti, nelle ultime giornate sta avendo picchi  alti. Il totale dei decessi in Sardegna è di 83, età media 80 anni, gli uomini ancora in maggioranza. C'è un incremento forte dei guariti: 208 persone.

Il numero dedicato Covid: il sistema riesce a offrire risposte ai cittadini al 100 per cento.

I viaggiatori. Sono 23mila le istanze di viaggio: 6mila di  partenze e 17mila arrivi. Il 72 per cento degli arrivi sono di residenti. Le motivazioni delle partenze sono per lavoro in maggioranza. Gli arrivi: 62 per cento motivi di assoluta urgenza. Isolamento domiciliare, le istanze sono in preponderanza a Sassari e provincia, seguita da Cagliari, poi sud Sardegna, Oristano, Nuoro.

La fase 2: tutti gli scienziati e i consulenti sono concordi nel dire che non si può ora pregiudicare i sacrifici di settimane fatti dai sardi, ancora si deve tenere fermo il livello di guardia, i numeri dimostrano che la fermezza ha prodotto un contenimento efficace del virus. Le riaperture: più si è fermi ora, prima si riuscirà a far diventare la Sardegna Covid free. La nuova normalità certamente dovrà essere articolata. Sul turismo: il comparto va aiutato a sopravvivere, bisogna puntare a una ripresa del turismo interno, sul turismo che arriva dall'esterno la situazione è variegata, da diverse regioni del mondo i turisti ancora non potranno arrivare, né essere fatti entrare. Per gli alberghi o le strutture: per mantenere il distanziamento sociale o diminuiscono le camere oppure devono aumentare enormemente le volumetrie, ma sono questioni che hanno bisogno di approfondite valutazioni. Cosi come dividere la spiaggia in porzioni presenta criticità. Gli ingressi dei turisti esterni saranno possibili solo con una sorta di passaporto sanitario e un'opportuna organizzazione nei porti e negli aeroporti.

Strutture per accogliere i positivi asintomatici: serve una copertura finanziaria, finora la Regione ha varato misure con fondi propri, al netto della solidarietà privata che non si smetterà mai di ringraziare, lo Stato non ha dato ancora nulla. Se si devono ricoverare persone nelle strutture alberghiere ci sono costi, ora c'è un piano che  consente di acquisire le strutture che servono ma con la certezza che ci sia il pieno utilizzo. Per il personale medico discorso a parte: si sta verificando il numero di letti che servono per consentire al personale sanitario di non portare un eventuale contagio a casa.

Guariti: quando per due volte consecutive a distanza di un certo tempo il tampone è negativo si dichiara il paziente guarito.

L'appuntamento del 26 aprile fissato dall'ordinanza del 13 aprile serve per fare il punto della situazione in vista di una graduale riapertura.

E' vero che il governo vorrebbe mandare in Sardegna un consistente numero di migranti? Secondo Solinas "ci manca solo che la Sardegna diventi luogo di deportazione anche dei poveri migranti che arrivano sul resto del territorio nazionale perchè qui c'è spazio e i sardi sono ospitali".

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