La Nuova Sardegna

Confindustria sarda ammonisce: "Riaprire dal 3 maggio o sarà una catastrofe"

Confindustria sarda ammonisce: "Riaprire dal 3 maggio o sarà una catastrofe"

Il presidente Maurizio De Pascale: "Sul come si trovi un accordo: per la politica è l'ora delle decisioni forti"

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CAGLIARI. Nei primi giorni di marzo, all’inizio dell’epidemia che sta devastando il paese, il presidente degli industriali sardi, Maurizio De Pascale, in anticipo sui tempi aveva lanciato l’allarme: «Sarà una catastrofe per l’economia sarda». Adesso, a metà aprile, lancia un appello alla politica, e individua anche una scadenza per passare dalle parole ai fatti: il 3 maggio. «Per quella data bisogna riaprire, sul come troviamo una intesa e mettiamoci d’accordo, ma non sul quando. Dobbiamo accelerare, perché quello che sta succedendo al sistema produttivo sardo non è solo uno scenario che porta alla crisi o al collasso del sistema, ma porta alla povertà, quella vera. Non dobbiamo non vogliamo, non possiamo far sì che questo accada».

Il leader degli industriali (che ieri 16 aprile ha accolto con soddisfazione la designazione di Carlo Bonomi a nuovo presidente nazionale di Confindustria, «porterà il rinnovamento che serve») è preoccupato dall’incertezza dimostrata dalla politica, a tutti i livelli. «Chi deve assumersi la responsabilità delle decisioni, dal governo nazionale giù per i territori, sta facendo ricorso a troppi comitati, di qualunque tipo, per crearsi un paravento e schermarsi di fronte a delle scelte che loro stessi ipotizzano deboli. Ma è questo il momento della politica, ma quella forte e autorevole; solo la politica può impedire la recessione, la depressione».

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