La Nuova Sardegna

Coronavirus in Sardegna, stop al divieto d’accesso: anche i papà in sala parto

Coronavirus in Sardegna, stop al divieto d’accesso: anche i papà in sala parto

L’apertura dell’Ats: «Condizioni di salute controllate e mascherine indossate». Ciusa, M5s: «Era assurdo tenerli fuori, possono assistere in totale sicurezza»

01 maggio 2020
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SASSARI. Era uno degli aspetti più tristi del distanziamento sociale. Nei primi momenti dell’emergenza sanitaria non c’erano alternativa all’affrontare il parto in solitudine, con la possibilità di accesso negata ai padri. Uno dei momenti più importante della vita di una coppia era diventato un evento esclusivo, da vivere senza supporto se non quello garantito dai medici. Da ieri, però, il divieto d’accesso alla sala parto è caduto, a patto che si rispettino alcune prescrizioni insindacabili. Secondo i dati epidemiologici e i risultati della sperimentazione condotta all’ospedale di San Gavino, il commissario dell’Ats Giorgio Steri ha deciso per l’apertura delle sale parto ai papà, o un accompagnatore scelto dalla futura mamma, “purché adeguatamente controllati dal punto di vista sanitario e protetti da mascherine di tipo chirurgico”. Secondo l’Ats, che si dice “consapevole che il parto rappresenti un momento straordinario nella vita delle mamme, la presenza dei papà in sala parto sia una procedura scevra da rischi se ben condotta». Ai direttori di struttura di Ginecologia e ostetricia degli ospedali, infine, “è demandato il compito di sorvegliare tutte le fasi del percorso di assistenza, dal momento del triage fino al post-partum, a tutela della salute delle future mamme, dei lori bimbi e di tutti operatori sanitari”.

L’interrogazione. L’apertura delle sale parto ai papà è arrivata a 24 ore dall’interrogazione del consigliere del Movimento 5 stelle, Michele Ciusa, all’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu. «Il 22 aprile Nieddu assicurava di avere avviato un percorso per consentire ai futuri papà di assistere, in totale sicurezza, alla nascita dei loro figli – spiega Ciusa –. Non permettere l’accesso sarebbe stato assurdo e inaccettabile dal momento che il presidente Solinas aveva già annunciato la volontà di anticipare diverse riaperture e allentare il lockdown. In un momento in cui l’emergenza sanitaria ha avuto un grande impatto sulla vita emotiva delle persone – prosegue Ciusa – è di fondamentale importanza che i padri siano presenti in sala parto. La presenza di entrambi i genitori durante la nascita del figlio, come dimostrato da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Notre Dame negli Usa, influenza positivamente il ruolo di genitore nei mesi seguenti alla nascita». (c.z.)



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