La Nuova Sardegna

Coronavirus, Conte: l'Italia riparte, affrontiamo un rischio calcolato

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte

Il presidente del Consiglio dei ministri ha presentato i punti salienti del nuovo dcpm, dal 3 giugno si può ricominciare a viaggiare in Europa senza quarantena per chi viene in Italia

16 maggio 2020
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ROMA. L'Italia riparte. Lo annuncia nella conferenza stampa il presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte che ha illustrato i punti salienti del nuovo decreto.

Conte ha premesso che "stiamo affrontando un rischio calcolato, nella consapevolezza che la curva epidemiologica potrà riprendere a salire. Accettiamo il rischio perché altrimenti non potremmo mai ripartire, se non fino alla scoperta del vaccino e non ce lo possiamo permettere. Abbiamo avviato un grande programma di monitoraggio con un rapporto intenso con le regioni che ci forniranno dati con cadenza regolare".

Il nuovo dpcm. Da lunedì 18 maggio ci si sposta dentro le regioni senza autocertificazioni. Non si deve più giustificare perché si esce da casa. Si va al lago, al mare. Riprende la vita sociale, gli incontri con gli amici. Rimane il divieto di uscire per chi è positivo al Covid, resta il divieto di creare assembramenti di persone in luoghi pubblici e privati. Raccomandiamo la mascherina, da indossare sempre al chiuso o all'aperto in strade affollate. Sono sempre e comunque vietati gli assembramenti.

Gli spostamenti interregionali: fino al 3 giugno sono possibili ancora con le motivazioni del lavoro, della salute o motivi urgenti. Se i dati saranno incoraggianti forse potremo riprendere a muoverci in tutta Italia senza giustificazioni.

Dal 3 giugno si può girare in Europa senza obbligo di quarantena per chi viene in Italia.

Da lunedì 18 maggio riaprono i negozi, i servizi alla persona. Anche ristoranti, pizzerie, pasticcerie, bar, pub, a condizione che le regioni tengano sotto controllo la curva del contagio. Stessa cosa per gli stabilimenti balneari e per le cerimonie religiose. Riprendono anche gli allenamenti degli sport di squadra.

Dal 25 maggio riaprono palestre, centri sportivi, piscine. Dal 15 giugno teatri e cinema, i bambini avranno un ventaglio di offerte a carattere ludico ricreativo. Ringrazio per questo gli enti locali. Le regioni saranno sempre libere di ampliare le misure o restringerle.

Per tutte le attività ci sono regole, tutti dovremo avere grande cautela. Penso alla Lombardia che ancora è in una situazione particolare, seppure con la curva dei contagi in discesa.

Sono consapevole che per alcuni settori la riapertura non sarà un rilancio degli affari, il disagio non scomparirà di colpo. "Senza aiuti non potremo riaprire": l'ho letto sui cartelli disseminati per strada, sono consapevole che il decreto sul rilancio non sarà la soluzione, ma stiamo dando una mano a chi deve ripartire attraverso al meccanismo del ristoro con taglio di Irap e Tosap, gettiamo un ponte per contenere l'impatto della crisi. Per il futuro ci sono fondi per scuola e università, anche per la ricerca.

Nelle prossime ore ci dedicheremo al decreto sulle semplificazioni per rendere rapidi e trasparenti i passaggi ammininistrativi per accelerare la crescita sociale ed economica. Investiremo sull'Italia che vogliamo: più verde, più solidale, più inclusiva.

Nei prossimi giorni partirà la sperimentazione della app Immuni, lavoreremo per i test sierologici. Abbiamo varato un piano di monitoraggio molto sofisticato, altrimenti non avremmo disposto l'apertura dei cantieri già dal 4 maggio e dal 18 i negozi e i servizi alla persona. In questa fase abbiamo predisposto un piano con 20 parametri. Ecco perciò che mi sento di consigliare ai lombardi di stare ancora molto attenti, di promuovere l'autoresponsabilità, di essere precisi nel mantenere il distanziamento sociale, di portare sempre le mascherine. Ma noi ora non abbiamo motivo di dire alla Lombardia di non aprire, la Regione Lombardia deve fare proprie valutazioni e quindi decidere se aprire. Ogni regione può decidere, certo, lo Stato con questo piano nazionale ha anche funzione di vigilanza e coordinamento, se la curva dei contagi sale siamo pronti a intervenire.   

Col dcpm fisseremo regole anche per le manifestazioni pubbliche. Per le grandi difficoltà dei cittadini finiti a volte nelle mani degli usurai, è una grande preoccupazione, è chiaro che il rischio di cadere nei circuiti criminali è elevato, anche per questo abbiamo predisposto una cospicua somma per distribuire liquidità, nel decreto del rilancio già semplificato qualche passaggio critico, ma cercheremo di aumentare le riforme in un settore che è molto difficile.

Un anno fiscale bianco? Già col Cura Italia e col decreto Rilancio (domani in Gazzetta Ufficiale) abbiamo abbuonato varie tasse fino a settembre, moratorie sui piani di ammortamento, le agevolazioni e gli sconti li abbiamo già introdotti.

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