La Nuova Sardegna

Coronavirus in Sardegna, con gli aerei privati partono le prove per l'arrivo dei turisti

di Giandomenico Mele
Coronavirus in Sardegna, con gli aerei privati partono le prove per l'arrivo dei turisti

Via libera all’aviazione generale negli scali di Olbia, Alghero e Cagliari. All’aeroporto Costa Smeralda già ieri il decollo del primo Learjet 45 

23 maggio 2020
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OLBIA. Dopo una giornata di riunioni convulse, l’Aviazione generale di Olbia riapre ai voli privati. Insieme a Cagliari ed Alghero. Un primo test per il trasporto aereo nella Fase 2 della pandemia. Come previsto dall’ordinanza regionale, a seguito della sottoscrizione delle linee guida per l’ingresso in Sardegna tramite l’aviazione privata, sono stati così riattivati i voli di aviazione generale su tutti e tre gli aeroporti sardi. È la Geasar, società di gestione dello scalo olbiese, a comunicarlo. Le nuove norme di ingresso in Sardegna attraverso i voli di aviazione generale prevedono, fino al 2 giugno, una serie di obblighi tra i quali quello di disporre di specifica autorizzazione rilasciata dalla Regione, la compilazione di una scheda questionario tramite la app regionale e, per coloro che non dispongono di un certificato medico di negatività al Covid 19, la disponibilità a sottoporsi a test anticorpali presso l’aeroporto. In pratica i passeggeri in arrivo devono munirsi del risultato di negatività con un test molecolare o attraverso il tampone naso-faringeo. Nel caso questo non fosse possibile, il test avverrà direttamente negli scali. Obbligatorietà di attestazione di negatività che consente di superare l’obbligo di quarantena di 14 giorni ancora in vigore fino al 3 giugno per chi arriva in Sardegna.

Primi aerei. Già da ieri l’Aviazione generale di Olbia ha visto atterrare i primi jet privati ma senza passeggeri a bordo provenienti da fuori Sardegna. Dunque i primi passeggeri dell’epoca Covid-19 arriveranno da questa mattina. Il primo aereo a decollare ieri dalla nuova pista dell’aeroporto di Olbia è stato un Learjet 45, arrivato senza ospiti a bordo e partito alle 11,46 alla volta di Milano Linate, con due passeggeri e due membri dell’equipaggio. Un secondo volo, con soli passeggeri in partenza, è partito in serata con destinazione Colonia, mentre nella giornata di oggi sono previsti una serie di movimenti tra i quali 2 nazionali e 3 internazionali. La ripresa dei voli privati rappresenta un importante passo avanti per lo scalo di Olbia, dopo un lungo periodo di inoperatività iniziato il 3 febbraio con il rifacimento della pista di volo e proseguito dal 13 marzo a seguito dell’emergenza Covid-19.

La ripartenza. Il trend dei voli dei prossimi giorni rivelerà come l’aviazione privata risponderà alla riapertura e darà quindi una preziosa indicazione all’industria turistica della Gallura. Secondo le indicazioni dalla Regione, i voli di linea riprenderanno il 3 giugno sulle rotte di continuità territoriale (Roma e Milano) e dal 15 giugno su tutte le altre destinazioni nazionali. I voli internazionali, invece, riprenderanno a partire dal 25 giugno. Il piano di riapertura è in linea con i programmi comunicati dai vettori, coi quali la Geasar, società di gestione dell’aeroporto Costa Smeralda di Olbia, mantiene un quotidiano coordinamento sin dall’inizio del lockdown. Sembrava il simbolo di un paradosso tutto isolano. L’Aviazione generale di Olbia, lo scalo per i jet privati, a luglio ed agosto è uno dei primi tre scali privati d’Europa come numero di movimenti, insieme a Nizza e Mosca. Nel 2019 sono stati 11.500. Ma era l’unico scalo vip italiano ancora chiuso. Milano e Bergamo, scali in zona rossa, erano aperti. Da ieri anche Olbia potrà accogliere sulla nuova pista i jet privati in arrivo da ogni parte d’Italia ed Europa. Per sbarcare servirà un modello molto vicino al passaporto sanitario. Olbia rappresenterà quindi un test per quello che accadrà dal 3 giugno anche negli scali commerciali post quarantena e nella fase 2 della pandemia da Covid-19.

Voli di linea. Resta ancora da definire, invece, la ripresa del traffico passeggeri con i voli di linea commerciali, ossia quelli in continuità territoriale con Roma e Milano. Secondo l'ordinanza 23 del 17 maggio, firmata dal presidente della Regione, Christian Solinas, questi collegamenti possono riprendere anche su Olbia dal 3 giugno, ma a condizione che ci sia la sottoscrizione di uno specifico protocollo tra l'autorità sanitaria regionale e la Geasar per la disciplina dei controlli sanitari connessi all'emergenza epidemiologica da Covid-19 sui passeggeri in ingresso. La direzione generale dell’assessorato alla Sanità è al lavoro per mettere nero su bianco una serie di regole condivise. Il primo passaggio da oggi attraverso i voli privati ha il vantaggio di poter sperimentare il modello su aerei che ospitano tra i due e i tre passeggeri massimo di media. Dal giorno del lockdown il governo aveva lasciato aperto solo l’aeroporto di Cagliari, ma negli ultimi giorni la ministra dei Trasporti De Micheli aveva autorizzato la riapertura del Costa Smeralda, sempre per i passeggeri che hanno valide motivazioni di viaggio. Ma il via libera era stato accolto con freddezza alla Regione, che per dare l’ok definitivo ha stabilito protocolli di sicurezza più stringenti rispetto a Cagliari. Una scelta, quella della giunta, dettata dal fatto che Olbia è in provincia di Sassari e ha un numero più elevato di contagi rispetto al sud dell’isola. Un’interpretazione che in Gallura è apparsa come una forzatura, tanto che al governatore sono arrivate richieste bipartisan per fare ripartire l’aeroporto.



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