La Nuova Sardegna

Covid19: differenze, pro e contro dei vari tipi di test

Covid19: differenze, pro e contro dei vari tipi di test

Dal tampone al sierologico: gli esami che vanno a caccia del virus. Tempi lunghi per l’ok al salivare

28 maggio 2020
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Il tampone rinofaringeo continua a essere al primo posto fra i test anti-Covid, ma per conoscere l’esito sono necessarie almeno 24 ore. Troppe. Poi costa tanto, intorno ai 60 euro, e la vendita al pubblico è appena cominciata. Però è rimasto l’unico in grado di confermare, con quasi assoluta certezza, la positività o meno al virus. In questi giorni, a insidiarne il primato, come affidabilità e costo, potrebbe però essere un altro tampone, quello salivare. È in fase sperimentale ed esistono almeno tre prototipi in Europa, due italiani e uno francese. Dalla sua ha la velocità nella risposta, una decina di minuti, e il prezzo che dovrebbe oscillare intorno ai 25 euro. È tra l’altro quello che quest’estate il governatore Christian Solinas vorrebbe fosse utilizzato dai turisti per il certificato di negatività o passaporto sanitario, da ottenere prima dello sbarco in Sardegna.

Il problema è che l’Agenzia nazionale del farmaco, l’Aifa, non ha concesso però ancora il via libera ufficiale alla vendita ai kit della Menarini di Firenze, dell’accoppiata lombardo-emiliana Insubria-Natrixlab e della transalpina Abbott. Il responso dell’Agenzia dovrebbe arrivare entro la fine del mese e per ora non ci sono indiscrezioni su come potrebbe concludersi la procedura di verifica. Ma se fosse anche positiva, per arrivare alla produzione su larga scala sarebbero comunque necessarie almeno altre due settimane.

Attenzione, con questo esame sarà possibile solo accertare la presenza o meno degli anticorpi, non il contagio vero e proprio. Con parole ancora più semplici, il test attraverso le gocce di saliva servirà solo ad accertare se in passato, una volta avvenuto l’eventuale contatto col Covid-19, ci sia stata oppure no una risposta naturale all’attacco virale. Dalle aziende farmaceutiche quest’analisi è considerata comunque la migliore possibile per scoprire i cosiddetti casi positivi senza sintomi, ma – va ribadito – non garantirà alcun patentino d’immunità.

Patentino che di fatto non è possibile ottenere neanche col tampone rinofaringeo, perché il rischio di ammalarsi rimarrà purtroppo sempre possibile nei giorni successivi all’essersi sottoposto a uno qualunque dei due test molecolari. Invece, in fondo alla classifica dell’Organizzazione mondiale della sanità, sono ancora inchiodate le analisi sierologiche, cioè attraverso il sangue, però anche queste utili ad accertare la presenza degli anticorpi. Infatti sia quelle pungidito (hanno un costo intorno ai 10-15 euro) o altre che prevedono il prelievo venoso (40-70 euro) hanno come controindicazione la loro scarsa attendibilità, ma sono preferite nelle indagini epidemiologiche. E infatti quella nazionale che è in corso, patrocinata dall’Istituto superiore di sanità, si basa proprio sul prelievo di sangue. Questi test hanno dalla loro la velocità nella risposta, per i pungidito sono sufficienti pochi minuti, ma di contro la zavorra che potrebbe essere alta la percentuale di falsi positivi o falsi negativi. (ua)

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative