La Nuova Sardegna

Studenti, fidanzati e turisti nei primi voli per l’isola

di Giandomenico Mele
Studenti, fidanzati e turisti nei primi voli per l’isola

Dopo mesi di lockdown hanno riaperto gli aeroporti di Olbia e Alghero

04 giugno 2020
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OLBIA. Termocamera, gel igienizzante, ozono e dolcetti sardi. Dopo i quattro mesi di lockdown, tra chiusura pista per lavori e pandemia, l’aeroporto di Olbia riparte con tante novità e qualche certezza. L’ospitalità prima di tutto, col gentile omaggio dolciario offerto dalla Geasar. Anche perché i passeggeri che ieri sono arrivati col volo da Roma, hanno rappresentato il primo test dello scalo in tempi di coronavirus. Sarà perché l’ordinanza di Solinas era arrivata quando molti dormivano beatamente, oppure perché tra doccia e valigia rimaneva poco tempo per accendere il pc, trovare un modulo quasi irraggiungibile e vergare un paio di informazioni sanitarie prima della partenza. Ma le uniche registrazioni in possesso dei passeggeri più previdenti sono state quelle usate finora dai residenti per tornare in Sardegna.

Il primo volo. Il volo da Roma, sbarcato a Olbia alle 10, aveva a bordo circa 70 passeggeri. Tasso di riempimento del 60% circa, nettamente inferiore pure rispetto alla capienza ridotta di 120 passeggeri sui 180 che possono ospitare gli Airbus dell’Alitalia. Più o meno lo stesso anche per i voli in partenza verso la penisola. «Ho una attività ricettiva qui a Olbia, ma sono di Roma – racconta Fabio Massimi –. Mi ero già registrato nei giorni scorsi sul sito della Regione. Il viaggio è andato bene, sul volo avevamo le mascherine e le poltrone centrali sono rimaste vuote». «Prima di partire ho provato a collegarmi sul sito della Regione – spiega Enrica – ma la pagina era in corso di aggiornamento. Sono a Olbia per raggiungere il mio fidanzato, che vive in Sardegna. L’aereo era mezzo vuoto, nessun problema di distanze». «Siamo due romani con seconda casa in Sardegna. Non ci siamo registrati e non abbiamo nessuna intenzione di farlo», spiegano Giorgio e Daniela con passo svelto e mascherina d’assalto.

La sicurezza. La confusione sull’autocertificazione pare diradarsi nel corso della giornata. Il modello sarà da compilare e inviare esclusivamente per via telematica o mediante l’applicazione “Sardegna Sicura”. Da parte sua la Geasar ha messo in atto tutte le misure previste dal protocollo per la sicurezza aeroportuale. Ingresso e uscita separati per l’accesso allo scalo. Uno della termocamera, che inquadra il passeggero all’ingresso dell’aeroporto o all’uscita dal gate allo sbarco dall’aereo, rilevando la temperatura corporea, che non deve superare i 37,5 gradi. In tal caso, il passeggero viene fermato per un secondo controllo più approfondito. Obbligo di mascherina, sul pavimento ci sono i segnali per mantenere le distanze, con una linea di delimitazione davanti a bar, ristoranti e negozi. Gli autobus che portano i passeggeri in pista saranno costantemente sanificati con trattamenti all’ozono.

Internazionali. La vera grande prova per l’aeroporto di Olbia sarà dal 13 giugno, con l’arrivo dei voli da tutti gli scali nazionali. Ma soprattutto dal 25 giugno, con la conferma dei collegamenti aerei con tutti gli aeroporti internazionali, fatta salva la verifica dell’andamento della curva epidemiologica. «Dopo quattro mesi esatti ci siamo rimessi in moto con entusiasmo, una sensazione che si percepisce a tutti i livelli – spiega Silvio Pippobello, ad di Geasar –. Stiamo cercando di rendere facile la vita ai nostri poveri utenti, che devono districarsi in un ginepraio di regole. Siamo fiduciosi anche per l’imminente ripresa dei voli internazionali. I segnali sono positivi. EasyJet ha confermato tutte le rotte, Volotea le ha incrementate del 40 per cento. Avremo nuove destinazioni in Italia come Trieste, Pescara e Bologna. Le compagnie sono le prime ad avere interesse a ripartire e rimettere in moto i flussi».

Riparte anche Alghero. Tutto bene anche all’aeroporto di Alghero, dove ieri tra arrivi e partenze dei voli in continuità territoriale per Roma e Milano, sono transitati circa 500 passeggeri, per la maggior parte sardi. Molti gli emozionati ricongiungimenti e i “proibiti” quanto calorosi abbracci. Soprattutto con gli studenti fuorisede rimasti bloccati per mesi, in Continente o all’estero, con qualcuno che nel mentre si è anche laureato ed è stato accolto dai genitori che gli hanno cinto il capo con una corona d’alloro. Ma anche di una mamma che in un colpo solo ha riabbracciato la figlia e la neonata nipotina, che ancora non aveva avuto modo di incontrare.

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