La Nuova Sardegna

La battaglia contro i roghi con un esercito decimato

di Roberto Petretto
La battaglia contro i roghi con un esercito decimato

Dei 1.200 lavoratori dell’agenzia Forestas 850 non hanno la qualifica richiesta Si tratta per una soluzione temporanea in attesa del nuovo contratto regionale

14 giugno 2020
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SASSARI. La campagna antincendio rischia di partire con l’handicap: se non cambieranno alcune regole, la macchina che ogni estate difende l’isola dai roghi sarà incompleta. Mancheranno centinaia di dipendenti dell’agenzia Forestas, assunti a gennaio, ma non utilizzabili nella campagna che sta per iniziare. «Dei 1200 lavoratori di Forestas pronti a essere impiegati nella campagna quasi 850sono privi della qualifica contrattuale richiesta - dice il segretario regionale Fai Cisl, Bruno Olivieri -. Servono quasi 200 vedette da sistemare in altrettante postazioni, ma gli attuali qualificati sono in numero nettamente inferiore al bisogno».

C’è necessità di capi nucleo e di circa 120 autisti di autobotti e di mezzi pesanti: «ma non tutti i possibili addetti hanno l’inquadramento contrattuale richiesto», dice ancora il segretario della Fai Cisl.

«La campagna antincendio - denuncia la capogruppo del M5s in consiglio regionale, Desiré Manca - partirà con le armi spuntate a causa del ginepraio contrattuale in cui ancora versa il personale di Forestas, assunto lo scorso gennaio ma impossibilitato a svolgere le mansioni qualificate richieste in quanto impiegato con contratto generico e non ancora transitato al contratto collettivo regionale».

I dati che si prospettano, per rubare la definizione usata dal presidente dell’Anci Sardegna, Emiliano Deiana sono «drammatici». Deiana fa alcuni esempi: «Nel Servizio territoriale di Nuoro, nel 2018 avevamo 60 nuclei di lotta - coloro che sul campo spengono gli incendi - e 38 vedette; nel 2020, se non si approva una norma adeguata, si potrebbero avere operativi 6 nuclei di lotta e 5 vedette».

Nel Servizio territoriale di Cagliari si passerebbe dai 46 nuclei di lotta del 2018 ai 7 del 2020 e dalle 34 vedette del 2018 alle 4 del 2020. In quello di Sassari dai 41 nuclei del 2018, con 40 vedette, ai 10 di questa estate con 13 vedette. A Lanusei la conta è preoccupante: appena due nuclei di lotta e solo due vedette (nel 2018 erano rispettivamente 31 e 19. A Oristano il ritocco porta da 36 nuclei a 16, da 24 vedette a 21 (e forse questo è il dato più confortante). A Tempio da 32 nuclei a 6, da 30 vedette a 3.

«Chi pensa che si possa organizzare una campagna antincendio senza le squadre di lotta e le vedette garantite da Forestas - dice ancora il presidente dell’Anci - è semplicemente uno stolto che non conosce le regole basilari della vita in campagna: la conoscenza dei luoghi, le vie più brevi per raggiungerli, ogni singolo toponimo e proprietà».

Perché il problema si sta manifestando quest’anno in queste proporzioni? «Gli anni scorsi Forestas, l’agenzia regionale ha un organico di circa 5300dipendenti risolveva il problema ricorrendo al sistema dell’affidamento temporaneo delle “mansioni superiori” a centinaia di operai - ricorda ancora Olivieri della Fai Cisl -.La Corte dei Conti ha vietato questa formula “salva campagna antincendi”: ogni lavoratore deve avere la qualifica richiesta dal suo ruolo, niente promozioni temporanee sul campo».

Sindacati e assessore regionale all’Ambiente si sono incontrati: l’assessore ha chiesto «una soluzione percorribile attraverso un accordo sindacale valido solo ed esclusivamente per questa campagna antincendi».

«La campagna è fondamentale per la Sardegna tutta e se si può trovare un accordo è doveroso e responsabile ascoltare le proposte che ci verranno fatte - dice ancora Olivieri -, senza alcun pregiudizio per il proseguo della trattativa del Contratto regionale e in attesa del suo rinnovo che auspichiamo avvenga nelle prossime ore».

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