La Nuova Sardegna

Il Comune non cambia idea: quest’anno niente Faradda

di Gianni Bazzoni
Il Comune non cambia idea: quest’anno niente Faradda

Il via libera della Regione non basta: impossibile rispettare le distanze È confermato: il 14 agosto sarà sciolto solo il voto alla Madonna dell’Assunta

06 luglio 2020
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SASSARI. La nuova ordinanza del presidente della Regione Christian Solinas sembra legittimare ulteriormente la decisione di procedere con la cerimonia per lo scioglimento del voto alla Madonna dell’Assunta ma difficilmente spianerà la strada alla discesa del Candelieri del 14 agosto.

Il sindaco di Sassari Nanni Campus probabilmente ribadirà oggi la propria posizione dopo il definitivo esame del provvedimento e un confronto in giunta e con i suoi collaboratori. Ma da Palazzo Ducale filtrano le preoccupazioni che hanno portato l’amministrazione comunale a ufficializzare il primo luglio la “sospensione” della Faradda dell’edizione 2020. Le motivazioni sono le stesse, difficili da rimuovere anche dopo l’ordinanza firmata dal presidente Solinas: la necessità di rispettare le regole in vigore e finalizzate a contenere il diffondersi del coronavirus, la difficoltà evidente nel gestire la distanza interpersonale in presenza di una folla come quella che accompagna da sempre la tradizionale sfilata dei Candelieri. E poi sarebbe controproducente fare scelte su chi può esserci e chi no: il rischio sarebbe di creare una situazione davvero inaccettabile. Niente sfilate, quindi, neppure quelle dei Piccoli e dei Medi Candelieri e neppure cerimonie per la consegna del Candeliere d’oro, d’argento e di quello speciale. Tutto rinviato al 2021.

Una edizione senza folklore quella di quest’anno, tutta incentrata sull’aspetto religioso con lo scioglimento del Voto alla Madonna dell’Assunta, quell’atto di grande devozione che unisce i sassaresi. E sulla parte religiosa ecco il pensiero dell’arcivescovo di Sassari Gian Franco Saba che si basa sulla constatazione che “la fede ha accompagnato i sassaresi durante il lockdown”. E in questi mesi caratterizzati dall’epidemia per Covid-19, l’arcivescovo, oltre a garantire tutte le attività pastorali programmate, alle quali la comunità diocesana ha potuto partecipare attraverso i diversi canali di comunicazione, come è avvenuto per la Festa della Madonnina delle Grazie, è stato presente nelle parrocchie per la celebrazione delle feste patronali che si sono tenute con i riti religiosi.

«Sono ben felice e contento che così come riprendono tante altre espressioni della vita pubblica, possano vivere nelle nostre comunità le espressioni della pietà popolare come le processioni, secondo le proprie tradizioni – ha detto monsignor Saba –. La Chiesa non ha chiuso i battenti durante l’emergenza, lo scioglimento del Voto all’Assunta non è stato mai messo in discussione. Proprio nei giorni scorsi ho incontrato il sindaco di Sassari per valutare insieme le modalità di svolgimento di una complessa espressione popolare massiva che tiene insieme elementi religiosi e civili. In tal senso è stata istituita una commissione di lavoro». Il vescovo ha voluto ribadire un concetto generale: «Accanto al ritorno alla normalità non potrà certo mancare l’attenzione alla tutela della salute propria e altrui». Sin dai suoi primi giorni in diocesi, monsignor Saba si è impegnato in un’azione pastorale mirata a riscoprire la Faradda «nel suo significato religioso nella dimensione di fede ed ecclesiale».

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