La Nuova Sardegna

Metano, il governo cambia la missione di Snam

di Giuseppe Centore
Metano, il governo cambia la missione di Snam

Nessuna dorsale ma dovrà avviare i lavori per due nuovi rigassificatori, a nord e a sud dell’isola

08 luglio 2020
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CAGLIARI. Cambia dopo poche ore il decreto Semplificazioni, e provoca la reazione di una forza di maggioranza, il Pd, che pur con un ventaglio di posizioni critica il testo uscito dal Consiglio.

Nel futuro del sistema energetico ipotizzato dal governo, per la prima volta in un testo legislativo, ben più forte e cogente di intese, accordi e mozioni, un ruolo centrale è riservato a Snam, ma non si tratta della partita della Dorsale. Il decreto infatti, ed è la modifica di queste ore, “ordina”, anche se il linguaggio non è così forte ma il senso è inequivocabile, a Snam (società partecipata dal Tesoro che quindi deve rispondere all’esecutivo) di preparare il terreno, amministrativo e reale, ai due poli dove si appoggeranno gli impianti di rigassificazione virtualmente connessi alla rete nazionale, e, come riporta il testo «avvia le attività propedeutiche alla realizzazione delle stesse infrastrutture»: cioè sovraintende a individuare luoghi e caratteristiche degli impianti nelle due aree industriali a nord (Porto Torres, e a sud, da stabilire). Snam del resto è proprietaria del terminale di Panigaglia, vicino a La Spezia, primo rigassificatore costruito in Italia, può connetterlo virtualmente all’isola senza problemi: può farne due piccoli in Sardegna ed “esaurire”, con sicuri benefici per le sue casse, la missione sarda, anche senza dorsale. Esulta la sottosegretaria Alessandra Todde, convinta di questa linea, mugugnano gli esponenti del Pd.

I deputati dem ieri hanno presentato una mozione, firmata da tutti i colleghi eletti al sud, su infrastrutture e investimenti nel sud, che al punto 9 impegna espressamente il governo «a promuovere un aggiornamento del patto Stato-Regione del 2016 per dare corso all’impegno di fornire approvvigionamento di gas metano in Sardegna a prezzo uguale a quello del resto del Paese e garantirne, attraverso la realizzazione di un’infrastruttura idonea il trasporto e la distribuzione a tutti i centri di consumo finali civili e industriali dell’Isola». Non è quello che vuole il governo ma è quello che vuole la Regione, che ha il sostegno di quasi tutti i partiti presenti in Parlamento. Solo i Cinque Stelle, per adesso, seguono una linea diversa. Quando arriveranno e si voteranno gli emendamenti e le mozioni in aula si capirà chi la spunterà. E che la battaglia sarà cruenta lo fanno intendere tre deputati del Pd, Gavino Manca, Andrea Frailis e Romina Mura che in una nota in serata ritengono «necessario rilanciare il progetto della dorsale sarda. L'esecutivo indica una strada per portare il metano in Sardegna, diversa da quella che era stata prospettata. I tre deputati ritengono la scelta del governo «farraginosa per la quantità di diversi mezzi di trasporto necessari e per il rischio che venga tagliata fuori una grande parte della popolazione. La nostra priorità è quella di raggiungere e servire il maggior numero di cittadini e imprese sarde.

Posizione netta anche quella del segretario regionale Pd Emanuele Cani che precisa come «il pronunciamento del governo sul prezzo del metano è sicuramente un fatto positivo ma per una crescita economica e produttiva della Sardegna è necessario dare gambe al progetto per la realizzazione della dorsale. Solamente in questo modo si potrà dare la possibilità alle aziende che hanno la necessità di avere energia termica di poter diventare competitive. La mancanza del metano crea nell'isola diseconomie per quasi 400 milioni di euro l'anno. La costruzione di questa infrastruttura, che sarà propedeutica all'utilizzo futuro dell'idrogeno è oggi più che mai indispensabile. L'isola deve avere pari dignità e opportunità con le altre regioni». Duro il consigliere regionale Pd Piero Comandini che definisce «grave la bocciatura della dorsale da parte del Governo. La soluzione adottata dal Governo per la metanizzazione dell’Isola rischia di compromettere il lavoro fatto in questi anni, gli accordi e le direttive, le proposte e i tavoli tecnici hanno cercato di dare impulso allo sviluppo della metanizzazione in Sardegna per rendere l’isola uguale al resto d’Italia».

@gcentore. ©RIPRODUZIONE RISERVATA



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