La Nuova Sardegna

Mesina scappato senza valigia

Valeria Gianoglio
Mesina scappato senza valigia

Orgosolo, l’ex primula rossa ai suoi familiari avrebbe detto «date tutti i miei vestiti ai poveri»

10 luglio 2020
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ORGOSOLO. Documenti d’identità, la gran parte dei vestiti, effetti personali più stretti: tutto è rimasto a casa. Quando, nella serata di giovedì scorso, Graziano Mesina è sparito nel nulla, lo ha fatto senza troppa zavorra, con gli abiti che indossava e poco altro. Dovunque sia andato, dunque, ha viaggiato decisamente leggero: lo hanno stabilito i controlli eseguiti dai carabinieri nell’appartamento che Mesina condivideva con il nipote, seppur in spazi separati, in corso Repubblica 279, a pochi passi da piazza Caduti in guerra. In paese c’è chi dice che in qualche modo avrebbe dato disposizioni ai parenti per dare quei vestiti ai poveri e a chi ha bisogno. Come se volesse dire addio ai suoi per molto tempo. Ma nel caso di Mesina è spesso difficile separare le voci dalla realtà. E, come fanno notare tanti, nessuno può dire con certezza assoluta cosa contenesse il suo guardaroba, quanto avrebbe lasciato a casa e quanto avrebbe portato con sé: si possono solo fare ipotesi. Conduceva una vita ritirata e anche in casa era abbastanza solitario e mangiava con frequenza da solo, visto che il nipote è spesso fuori per lavoro. Al momento, dunque, si può dire solo che ha viaggiato leggero, senza portare con sé tutte le sue cose. Le altre certezze, per ora, si fermano alla fuga senza troppa zavorra per non avere impicci, alla sua sparizione improvvisa ma certamente meditata, e alle ricerche continue di un piccolo esercito di carabinieri che sono continuate anche ieri.

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A una settimana di distanza dall’avvio, la caccia all’uomo non si è mai interrotta e più passa il tempo, più trova conferme, tra gli investigatori, l’idea che Mesina non si sia mai allontanato molto dalla Barbagia. Ma aspetti di decidere il da farsi – e magari trattare una resa in cambio della possibilità di scontare la pena ai domiciliari – in qualche appartamento vuoto della costa orientale messo a disposizione da qualche amico fidatissimo e di vecchia data.

Ed è lì, del resto, che lo cercano da giorni, le squadriglie dei carabinieri, il nucleo investigativo, gli uomini del comando provinciale, tra posti di blocco, appostamenti discreti, controlli e rastrellamenti. Ma di Mesina nemmeno l’ombra. Chi lo conosce dice che se non verrà catturato prima, spunterà fuori a tempo debito e solo dopo aver tentato di conquistare il suo vero obiettivo: non rientrare in carcere e in cella, farsi certificare gli acciacchi dei suoi 78 anni e aprirsi la strada per la detenzione domiciliare.

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