La Nuova Sardegna

«Tutti gli studenti sardi saranno in aula a settembre»

di Stefano Ambu
«Tutti gli studenti sardi saranno in aula a settembre»

La viceministra Ascani: il 94% degli istituti è a norma, gli organici arriveranno

30 luglio 2020
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MARACALAGONIS. Scuola sarda al 94 per cento a posto in vista della ripresa post lockdown. Ma il messaggio della viceministra Anna Ascani è ambizioso: il 14 settembre vogliamo il 100 per cento degli studenti in classe. Il nodo da sciogliere riguarda il rapporto tra dimensione delle aule e spazi a disposizione dei bambini e dei ragazzi. Ma il problema vero più che dagli spazi è rappresentato dai tempi. Stretti, se ne rende conto anche la numero due della ministra dell’Istruzione Azzolina. Ma in realtà – questo l’avvertimento al tavolo sardo della ripresa convocato a Casa Cocco a Maracalagonis – sono strettissimi: il 60 per cento degli studenti infatti torna in aula l’1 settembre. Sono i ragazzi che dovranno presentarsi in aula per il recupero. Per la rappresentante degli studenti Michela Lippi, in realtà, serve anche un altro tipo di recupero. «C’è bisogno di un supporto psicologico – ha detto rivolta alla viceministra – perché molti ragazzi hanno avuto difficoltà tra quarantena e didattica a distanza. E rischiano di abbandonare gli studi».

La Ascani nell’isola. Anna Ascani è arrivata al palazzetto dello sport di Maracalagonis intorno alle 11. Era attesa dalla nazionale di Badminton che si sta allenando in Sardegna in vista dei prossimi impegni internazionali. «Dalla riapertura il 14 settembre – ha detto al palazzetto – dipende la credibilità dell’intera nazione: dobbiamo assolutamente ripartire». Ha salutato i giocatori e ha anche indossato una maglia azzurra con il nome Ascani sulle spalle. Gli arredi? «Sapevamo che la situazione non sarebbe stato semplice – ha detto – per questo abbiamo deciso di centralizzare gli acquisti per non far pesare tutto sugli enti locali».

I nodi da sciogliere. I trasporti? «Dovrebbero arrivare presto le linee guida con le regole che garantiranno la sicurezza per i ragazzi». Sull’organico: «Il governo ha messo a disposizione imponenti risorse e poi si provvederà all’assegnazione dell’organico di emergenza. Invieremo nelle prossime ore (promessa mantenuta ndr) un testo per le scuole dell’infanzia 0-6». Problemi pratici: come si rientra a scuola? I test di ingresso saranno anche sierologici. Martedì sera- questo l'aggiornamento fornito dall'assessore alla Sanità Mario Nieddu- c'è stato un incontro tra Regione e direzione scolastica regionale. «Va individuato il personale – ha detto l’assessore – e questo richiede organizzazione e tempo. In caso di positività bisogna anche disporre ulteriori approfondimenti per i cosiddetti “falsi positivi” con la somministrazione di tamponi. E questo richiede altre risorse». Ma c’è una novità. «Abbiamo chiuso un protocollo d’intesa con un’associazione e l’esercito per somministrare migliaia di test sierologici e vorremmo anche inserire in questa operazione il personale della scuola». Molte risorse per la riapertura sono già arrivate. Ma ora, come ha sottolineato il commissario della provincia di Sassari Pietrino Fois, bisogna coinvolgere le piccole imprese della edilizia leggera, ancora sballottate dalle conseguenze dell’emergenza, per gli interventi che servono subito. Altro problema: l’organico. Dall’alto le rassicurazioni dal ministero per la copertura economica delle assunzioni per l’emergenza. E poi le garanzie dal territorio. «Stiamo lavorando in tante direzioni e ora per ora sull’organico di fatto – ha detto il direttore scolastico Francesco Feliziani – tutte le scuole stanno collaborando. Ogni estate ci danno per morti: sono sicuro che ce la faremo anche questa volta».

Complimenti all’isola. Intanto il numero uno della scuola sarda ha incassato i complimenti della viceministra: «In questa regione- ha sottolineato Ascani- si è fatto un grande lavoro, aiutati dalla tecnologia, nella rilevazione degli spazi a disposizione degli studenti». Tema dibattuto, quello degli spazi. Un invito alla riflessione (e alla attenzione a metri e ricambi d’aria), con tanto di studi e tabelle è arrivato da Stefano Mazzella, docente al Bacaredda di Cagliari e rappresentante Gilda. Lucida e realistica la “piattaforma” della rappresentante dei presidi sardi Anna Maria Maullu, dirigente scolastico al Pertini di Cagliari. «Lavoriamo a ritmo infernale – ha detto – ci stiamo preparando per il rientro a scuola. Ma ci manca ancora qualcosa. Penso ai trasporti e alla banda larga: se malauguratamente dovesse riprendere forza il virus molto studenti sono fuori gioco. Per l’emergenza serve un protocollo nazionale, regole di comportamento uguali per tutta Italia». Una sollecitazione dalla presidente di Abc, Francesca Palmas: «Importante per i disabili – ha detto – che al loro ritorno in classe siano già pronti i docenti per il supporto». Purtroppo però i docenti abilitati al sostegno sono pochi e molti ragazzi saranno assistiti da prof precari. Un problema, questo sì, al momento irrisolvibile.

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