La Nuova Sardegna

Ricoveri in aumento crescono i posti letto

Ricoveri in aumento crescono i posti letto

Le terapie intensive vicine al tutto esaurito: negli ospedali si corre ai ripari A Sassari previsto il raddoppio, a Cagliari c’è già il via libera alla nuova ala 

11 settembre 2020
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SASSARI. Il Covid reclama spazio e gli ospedali si adeguano alle esigenze: nell’isola nascono nuove terapie intensive e si allestiscono nuovi reparti per accogliere i ricoverati. Il numero è in aumento costante e i posti letto previsti nella fase iniziale sono in via d’esaurimento. Ieri i nuovi ricoveri sono stati 6 e si tratta del dato più alto da quando a partire da metà agosto sono scoppiati i nuovi focolai e la curva del contagio ha ricominciato a salire. Per questo nei presìdi deputati all’assistenza dei pazienti Covid si passa alle contromisure. In particolare a Sassari e Cagliari, dove si concentra il numero maggiore di ricoverati.

Sassari. Nella Clinica di malattie infettive della Azienda mista di Sassari i posti letto ufficiali sono 20. L’indice di riempimento è altissimo: i posti occupati sono infatti 19. Ma Infettivi in caso di necessità potrà attivare altri 20 posti letto. Proprio per consentire la distribuzione dei pazienti Covid, che ormai provengono da più parti della Sardegna, si sta realizzando una loro diversa distribuzione nelle strutture Covid della rete ospedaliera. E Infettivi, che è la principale struttura di riferimento, ha la capacità di modulare i ricoveri in base alla evoluzione della situazione epidemiologica. Non solo: è in via di conclusione l’allestimento della terapia intensiva Covid nella palazzina di Malattie infettive, dotata di sei posti letto. Attualmente è attiva la Terapia intensiva di viale San Pietro che dispone di 8 posti letto: di questi 6 sono già occupati.

Cagliari. Anche a Cagliari sono 6 i pazienti ricoverati nella terapia intensiva dell’ospedale Santissima Trinità a Is Mirrionis che dall’inizio dell’emergenza è stato indicato come ospedale “dedicato” al Covid. L’aumento dei ricoveri ha fatto suonare l’allarme: posti esauriti, è necessario individuarne altri per soddisfare la richiesta purtroppo crescente. Il direttore sanitario Sergio Marracini è stato subito rassicurante: ha spiegato che l’assistenza sarà garantita a tutti, con l’apertura di una seconda terapia intensiva e se fosse necessario anche di una terza. Detto e fatto: ieri è stato dato il via libera alla seconda terapia intensiva che ospiterà pazienti affetti da coronavirus. E sono state prese altre decisioni, anche in questo caso all’insegna della massima elasticità. Nessuno stop per gli interventi chirurgici già programmati nella struttura ospedaliera, è stato stabilito che sarà utilizzata la rianimazione dell’ospedale Marino. L’obiettivo è duplice: assicurare assistenza e spazio ai ricoveri Covid e non bloccare il resto dell’attività ordinaria.

Il report Gimbe. Una settimana fa era prima in classifica, ora è scivolata in terza posizione. È il report curato dalla Fondazione Gimbe che monitora il numero di casi di positività ogni centomila abitanti nelle singole regioni. Il report però conferma che nell’isola sono aumentati i ricoverati in terapia intensiva. La settimana presa in esame è quella dal 2 all’8 settembre. La Sardegna si libera della ingombrante maglia nera e scende con gioia sino alla terza posizione dietro Trentino e Liguria: ha registrato 22,69 casi ogni 100mila abitanti con numeri superiori alla media nazionale. Nell'analisi di questi dati va sempre tenuto conto della presenza di turisti (e lo stesso vale per Trentino e Liguria) nel periodo estivo. La Sardegna – dicono gli esperti della Fondazione Gimbe – registra un rallentamento nella crescita dei casi: meno dodici rispetto ai sette giorni precedenti, da 384 si è passati a 372. Ma le brutte notizie arrivano dalle terapie intensive. Il 62% dei ricoverati si distribuisce in sei regioni. E tra queste figura anche la Sardegna: nella settimana presa in esame nell’analisi sono state infatti 10 le persone ricoverate nei reparti di terapia intensiva. (silvia sanna)

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