La Nuova Sardegna

Regione senza freni: «Governo arrogante decisioni scellerate»

di Giuseppe Centore
Regione senza freni: «Governo arrogante decisioni scellerate»

L’assessora all’industria Pili accusa l’esecutivo Conte «Il Mise calpesta i poteri che lo Statuto dà alla Regione»

13 settembre 2020
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CAGLIARI. La Regione è pronta a trattare col governo per arrivare a un compromesso sui progetti legati alla metanizzazione dell’isola, ma per farlo è costretta ad alzare i toni e a prospettare l’uso di atti politici e istituzionali comunque vada divisivi.

Venerdì si è svolta una riunione dell’agenda Energia con sindacati e imprese nelle quali sono state proposte e valutate le due carte che la Regione può giocare adesso per uscire dall’angolo in cui si trova dopo l’approvazione del dl Semplificazioni che disegna uno scenario monco e precario del sistema del metano: due poli a nord e a sud con rigassificatori utili alle imprese delle due aree industriali, a prezzi allineati al resto del paese e il resto dell’isola “libero” di rivolgersi e subire i diktat del mercato.

Le due carte da giocare sono la richiesta di convocazione di un consiglio dei ministri sul tema del metano, a cui il presidente Solinas può prender parte ed esprimere un voto consultivo, o ricorso alla Corte Costituzionale per contestare proprio il dl Semplificazioni, che confliggerebbe con l’articolo 4 dello Statuto Sardo e con altri atti e leggi emanate in questi anni dalla Regione. Due strade in salita, fattibili ma evitabili se si arrivasse a una intesa politica tra Governo e Regione.

E proprio per spingere verso un compromesso, la Regione ieri ha violentemente alzato i toni dello scontro col governo, in una nota dell’assessore all’industria Pili dove si parla di arroganza istituzionale, di governo sordo alle richieste delle Regioni e di norma scellerata. «I sardi hanno il diritto di ottenere il metano a un prezzo uguale a quello applicato al resto d’Italia, e di infrastrutture capaci di rendere competitive le imprese. È inaccettabile che la Sardegna sia esclusa dal processo decisionale che determinerà il suo sviluppo industriale. La Regione ha lavorato con le altre Regioni, per proporre alcune modifiche del dl Semplificazione ma il Governo, e in particolare il Ministero dello Sviluppo Economico, è rimasto sordo alle varie sollecitazioni di confronto. La Regione denuncia con forza una tale arroganza istituzionale, tanto più su un tema come quello energetico sul quale ha potestà di pianificazione e autorizzazione a norma di statuto, e confida in un ripensamento del MiSE nel soprassedere a questa scellerata norma, aprendo al contempo un confronto tra le Istituzioni».

Difficile a questo punto non prevedere un risposta del ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli, sicuramente non interessato a nuovi scontri con le Regioni e propenso piuttosto a mediare che a rompere. Ma dove potrà cadere la mediazione? Proprio sugli atti del governo, che ha completato l’iter per il tratto sud della Dorsale. La mediazione sta nel mandare avanti quel tratto su cui c’è anche la firma del ministro dell’Ambiente Costa (M5S), collegandolo a depositi costieri dell’Oristanese. Ci vorranno diversi anni prima che quei lavori saranno conclusi, e per allora ci sarà comunque un altro governo, con altri esponenti che magari manderanno avanti anche il tratto nord. E la vituperata Dorsale prenderà forma. A tappe.

@gcentore. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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