La Nuova Sardegna

[EMPTYTAG]Affitto troppo caro, il giudice decide di ridurlo

[EMPTYTAG]Affitto troppo caro, il giudice decide di ridurlo

Un ristoratore del centro storico di Roma, in difficoltà finanziaria per la crisi da coronavirus, vistosi rifiutare uno sconto sull'affitto dal proprietario del locale, si è rivolto al tribunale, che...

14 settembre 2020
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Un ristoratore del centro storico di Roma, in difficoltà finanziaria per la crisi da coronavirus, vistosi rifiutare uno sconto sull'affitto dal proprietario del locale, si è rivolto al tribunale, che con sentenza della VI sezione civile ha accolto la richiesta, stabilendo una diminuzione temporanea del canone. La vicenda è raccontata sul sito del Gambero Rosso, secondo cui la decisione è retroattiva e comporterà una riduzione del 40% sul canone dovuto per i mesi di aprile e maggio 2020, e del 20% per il periodo compreso tra giugno scorso e marzo 2021. Clemente Quaglia, artefice del ristorante Clotilde nel rione Campo Marzio e già veterano della ristorazione romana, versa alla proprietà 96 mila euro l'anno (8mila al mese) dall'anno dell'apertura, il 2017. A orientare la decisione del giudice è stata la presunzione che in mancanza di una riduzione delle spese l'attività avrebbe seriamente rischiato di chiudere (il provvedimento ha anche stabilito la sospensione della garanzia fideiussoria, fino a un indebitamento di 30 mila euro). La sentenza potrebbe fare giurisprudenza, ma dopo il lockdown che ha paralizzato la ristorazione italiana per oltre due mesi, il ritorno alla normalità, in un centro storico solitamente affollato di turisti in arrivo da ogni parte del mondo, è lento e incerto. Per questo la Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) ha più volte fatto appello al legislatore per invitarlo a regolare il difficile dialogo tra ristoratori e proprietari delle mura dei locali, che troppo spesso si mostrano sordi alla richiesta di raggiungere un accordo per la riduzione del canone.

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