La Nuova Sardegna

Quattro appelli per un posto al Senato

Quattro appelli per un posto al Senato

Doria, Marras, Corda e Salis: chiusura di una campagna elettorale sobria e con rari momenti di polemica accesa

19 settembre 2020
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SASSARI. Tra poco le chiacchiere staranno a zero. Nelle urne igienizzate, gli elettori con nelle mani gel e matita copiativa decideranno a chi assegnare il seggio senatoriale del nord Sardegna, vacante dal momento della scomparsa Vittoria Bogo Deledda. Ai quattro candidati in lizza abbiamo chiesto un sintetico appello conclusivo dopo un mese di campagna elettorale tutto sommato sobria e raramente scossa da polemiche. Carlo Doria è espressione del centrodestra: «Il dovere-diritto di voto non può essere demandato e ciascun cittadino della Sardegna deve essere compartecipe del destino del nostro territorio. In Sardegna non esiste solo una priorità, ma una concatenazione di necessità strettamente correlate. Non ci può essere una crescita economica senza risolvere la problematica dei trasporti e delle infrastrutture. La mia candidatura vuole esprimere la voglia di combattere per i diritti e la dignità del popolo della Sardegna, sostenendo con fermezza nelle sedi romane i temi che fanno già parte del programma dell’attuale legislatura regionale».

Agostinangelo Marras corre come indipendente ma è sostenuto da Italia viva, Italia in Comune, +Europa e Partito Liberale Italiano: «In un momento in cui le difficoltà dell’Italia e della Sardegna sono sotto gli occhi di tutti il voto per il seggio senatoriale rimasto tristemente vacante è particolarmente importante». Marras punta molto sui trasporti: «L’insularità non deve essere penalizzante. E dunque creare un sistema di trasporti non all’insegna dell’improvvisazione e della temporaneità ma che dia certezze a costi contenuti. Solo così è possibile sostenere il turismo, elemento portante della nostra economia e dell’occupazione nel territorio; ed il commercio, che coinvolge il settore alberghiero e la filiera agro-pastorale ed agro-alimentare».

Altri temi: parità di genere («Un tema che troppe volte suscita superficiale indignazione mentre deve rappresentare una battaglia di civiltà»), scuola e università («Abbiamo necessità di crescere ancora nella formazione e nella conoscenza. Un risultato che si può ottenere solo riconoscendo il ruolo centrale degli insegnanti».

Lorenzo Corda arriva al voto come sintesi di una sperimentale alleanza tra Pd e M5s. «La Costituzione garantisce il diritto di voto agli elettori e elettrici. Esprimere un voto è un dovere e pertanto chiedo a tutti gli elettori di esprimere la loro preferenza. Mi auguro in tutto cuore che il nome su cui segneranno il tratto sia quello di Lorenzo Corda perché è competente, è un professionista ingegnere, uno di noi».

Infine Gianmario Salis, il candidato espresso dal Partito socialista. Un altro pezzo del centrosinistra che va per conto proprio: «Il partito socialista ha come caratteristica quella di promuovere e mantenere lo stato sociale - dice Salis -. Volgiamo il miglioramento e il mantenimento della sanità pubblica, con assunzioni dove servono. E poi prendersi cura della scuola attraverso il superamento del precariato, sostenere le categorie più disagiate e le microimprese di tutti i settori. Sono loro che rappresentano l’ossatura dell’economia della Sardegna».



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