La Nuova Sardegna

Covid, anche in Sardegna l’ipotesi dei tamponi rapidi per i controlli sugli arrivi

Covid, anche in Sardegna l’ipotesi dei tamponi rapidi per i controlli sugli arrivi

In alcuni scali della penisola (Fiumicino e Venezia) la questione dei controlli sui passeggeri è stata risolta senza ordinanze draconiane

22 settembre 2020
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SASSARI. In alcuni scali della penisola (Fiumicino e Venezia, ad esempio) la questione dei controlli sui passeggeri in arrivo, è stata risolta senza ordinanze draconiane, ma con la predisposizione di un sistema di test in aeroporto.

Nello scalo di Venezia i “drive in” per i controlli sono stati allestiti sin dalla metà del mese di agosto, soprattutto per monitorare la situazione dei turisti di ritorno da località a rischio come Grecia, Spagna, Croazia e Malta, dapprima con il tammpone naso-faringeo e poi con il tampone rapido. Il tutto grazie alla collaborazione con l’Ulss 3 di Venezia.

Ora che l’ordinanza sui controlli obbligatori emessa dal presidente della Regione sardegna (le cui disposizioni di fatto non erano mai state osservate) è stata sospesa dal Tar, si ripresenta anche nell’isola il problema del monitoraggio degli accessi.

Perchè il virus è diffuso nella penisola, ma soprattutto nelle nazioni vicine, Francia e Spagna in primo luogo.

«Rischiamo il disastro economico», ammonisce il capogruppo dei Riformatori in consiglio regionale, Michele Cossa. Per evitare questo rischio l’esponente della maggioranza che amministra la Regione suggerisce di applicare anche nell’isola sistemi che stanno dimostrando di funzionare altrove: «Abbiamo davanti una escalation preoccupante di casi che ci costringerà a convivere con il virus forse per lungo tempo, ma proprio per questo dobbiamo interrogarci su quali siano le soluzioni più efficaci per procedere con screening di massa che garantiscano risultati in tempi rapidi. Il test a tampone rapido rappresenta una delle soluzioni migliori sia per la rapidità del risultato e sia per l’assenza di invasività (rispetto ad esempio al tampone orofaringeo), e per questo utilizzato in tutti gli aeroporti del Paese».

Bisogna fare presto, a tutela «della salute dei viaggiatori e quale garanzia per tutto il personale impiegato nei diversi scali sardi».

Il leader dei Riformatori ricorda che negli aeroporti italiani vengono utilizzati test con tampone rapidi. «Sebbene siano meno efficaci dei molecolari (93 contro 100) sono considerati ottimi per screening veloci e di massa – continua Cossa - Ritengo che l’introduzione di questi test anche in Sardegna sia una strada da percorrere immediatamente a partire dagli scali aeroportuali e da trasferire anche in altre realtà, come per esempio il mondo della scuol»”.

Cossa preannuncia una interrogazione consiliare all’assessore della Sanità: «Se è vero che andiamo incontro a una esposizione preoccupante che vedrà una circolazione del virus sempre più veloce, abbiamo il dovere di applicare tutti i mezzi di diagnosi diretta a nostra disposizione». (r.pe.)

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