La Nuova Sardegna

Lockdown volontario Orune si blinda in casa

Lockdown volontario Orune si blinda in casa

Il sindaco Deiana: «Il momento è grave, chiedo di uscire solo per necessità» L’ordinanza: stop a bar e circoli, limiti di presenze ai funerali e alle messe

23 settembre 2020
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ORUNE. «Mi affido alla coscienza degli orunesi, e sono sicuro che collaboreranno. Non posso imporlo, ma raccomandarlo, perché il momento è grave e nessuno può permettersi di sbagliare: chiedo agli orunesi di uscire da casa solo per estrema necessità, per motivi di lavoro, o studio, per fare la spesa o andare dal medico. Come durante il “confinamento” di questa primavera. Lo chiedo perché, lo dico molto chiaro, vogliamo evitare un nuovo lockdown. In paese, poi, sta arrivando l’unità mobile dell’Ats e sottoporrà a tamponi tutti i residenti che ancora non hanno fatto i controlli. E c’è una cosa, in queste ore difficili, che mi ha fatto piacere: è stato vedere i baristi che hanno deciso di loro spontanea volontà di chiudere i bar per quindici giorni».

Il sindaco di Orune, Pietro Deiana, ha il tono di voce dei momenti più difficili, quando lancia un appello che poco dopo tradurrà in una ordinanza di cinque pagine e un lungo elenco di divieti, obblighi e raccomandazioni che di fatto suona tanto da lockdown volontario. Dalla chiusura totale dei bar e circoli, per quindici giorni, all’apertura consentita per le pizzerie, ma solo fino alle 22 e limitatamente al servizio di asporto. E ancora: funerali con massimo quindici persone partecipanti, divieto rigoroso di assembramento in chiesa, Ma del resto, con 53 residenti positivi su circa 2300 abitanti, e poco più di 150 persone in quarantena a casa, nel paese non c’è davvero nulla da scherzare. In prefettura se n’è discusso ieri, nel corso di un comitato per l’ordine e la sicurezza convocato la sera prima dal prefetto Luca Rotondi, dopo la notizia dell’ultima ondata di positivi: 24 in un colpo solo. E dunque, passato il picco di Orgosolo, la nuova emergenza in Barbagia, è proprio Orune. Il sindaco Deiana, non a caso, ieri mattina in prefettura ha chiesto sostegno e aiuto ai vertici delle forze dell’ordine presenti. «Servono più controlli, soprattutto a chi è in quarantena»: il primo cittadino va subito al punto. Ma serve, aggiunge poco dopo, soprattutto tanta coscienza e altrettanto senso di responsabilità. E nella speranza che arrivino tempi migliori, e che il focolaio si spenga, oggi l’Ats manderà nel paese la sua unità mobile per fare il tampone gratuito a tutti i residenti che ancora non si fossero sottoposti a controlli. Si comincerà dalle 9, nel piazzale di via Rinascita: si dovrà arrivare in macchina e non sarà possibile uscire dall’auto: il test, infatti, è del tipo “drive-in”. Il tampone non è obbligatorio, ma, dice il sindaco, «vista l’emergenza sanitaria e 53 casi accertati, chiediamo la massima collaborazione, chiediamo di sottoporsi allo screening». Chi vuole farlo deve telefonare in Comune, al 0784276823 oppure al numero 0784278027.

Un capitolo a parte, nella lista dei divieti e delle nuove regole, il sindaco la dedica alle celebrazioni religiose e in particolare ai funerali. Alcuni di questi riti – insieme a qualche momento di festa – sono da giorni, infatti, nell’occhio del ciclone come possibili diffusori di contagio. Non a caso, nell’ordinanza del primo cittadino, si precisa che “l’accesso ai luoghi di culto si deve svolgere in modo da evitare ogni assembramento”, e che “i funerali si svolgeranno con l’esclusiva partecipazione dei congiunti, fino a un massimo di quindici persone, oltre all’agenzia funebre e al celebrante”. «Ma più di tutto – aggiunge il sindaco Deiana, al termine della riunione in prefettura – bisogna mantenere la calma e uscire solo per le urgenze. Certo, io non posso imporlo, ma posso raccomandarlo, e dire a tutti che se non seguiamo queste regole rischiamo il lockdown. Stiamo solo cercando di evitarlo». E dunque, quelle che per ora sono solo “raccomandazioni” sentite, sono le seguenti. Gli unici spostamenti da casa raccomandati sono: spostamenti casa-lavoro, casa-studio, per acquisto di generi alimentari e “quanto altro di necessità per le esigenze familiari, per recarsi in farmacia o dal proprio medico”. L’attività fisica, invece, è consentita se fatta all’aperto e purché si indossi la mascherina e si mantenga un distanziamento superiore a un metro e mezzo. Tutto il pacchetto di nuove regole resterà in vigore a partire da oggi e fino al 5 ottobre compreso, con possibilità di “rimodulare l’applicazione a seconda dell’andamento epidemiologico del Covid 19”. (v.g.)

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