La Nuova Sardegna

Farmacie senza vaccini «Ce ne servono 15mila»

di Robert Petretto
Farmacie senza vaccini «Ce ne servono 15mila»

Poche dosi di antinfluenzale per la vendita. Priorità alle categorie a rischio Tra medici e Regione ancora l’accordo non c’è: domani vertice decisivo

11 ottobre 2020
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SASSARI. Negli studi dei medici di famiglia il telefono squilla in continuazione. E lo stesso avviene per il telefonino di servizio. I pazienti, soprattutto quelli che appartengono alle cosiddette “categorie a rischio”, continuano a chiedere: «Quando arriva il vaccino antinfluenzale?». Anche la risposta, come la domanda, è ricorrente: «Ancora non li abbiamo». L’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, aveva smentito le indiscrezioni raccolte da La Nuova che ipotizzavano l’arrivo delle dosi per la seconda settimana di ottobre. Aveva anche annunciato che la consegna sarebbe stata possibile dal 10 ottobre.

Vertice in assessorato. Il 10 ottobre è arrivato, ma come molti sardi avranno verificato, il vaccino antinfluenzale non è ancora disponibile per i medici che domani, attraverso le proprie associazioni di settore e insieme a tutte le categorie della medicina generale incontreranno alle 16 il direttore dell’assessorato alla Sanità per cercare di siglare l’accordo che dovrà fissare la ripartizione delle dosi e la modalità di consegna e somministrazione.

L’allarme dei farmacisti. L’accordo, dunque, ancora non c’è. Ma salvo imprevedibili e improbabili colpi di scena, saranno i medici di medicina generale a sobbarcarsi gran parte del lavoro di somministrazione dei vaccini. E la priorità andrà alle categorie a rischio: ultrasessantenni e comunque persone che «per le loro condizioni personali - come spiega il ministero della Salute - corrano un maggior rischio di andare incontro a complicanze nel caso contraggano l'influenza». E tutti gli altri? Ogni anno tante persone che non rientrano nelle categorie a rischio acquistano il vaccino in farmacia. Quest’anno sarà molto più difficile farlo: ogni farmacia potrebbe averne circa 12. «Le aziende farmaceutiche hanno prodotto 17 milioni di dosi e alle farmacie in tutta Italia arriveranno tra 4 e 5 milioni di dosi: abbiamo chiesto alla Regione che ci vengano accordate almeno 15mila dosi, che significa il numero previsto per il 2019», spiega Giorgio Congiu, presidente regionale di Federfarma. Anche i farmacisti saranno domani nella sede dell’assessorato alla Sanità «per ribadire la richiesta già formalizzata con una lettera venerdì scorso».

Il meccanismo. Negli anni passati le farmacie si approvvigionavano in maniera autonoma, ordinando i vaccini indipendentemente dal servizio sanitario pubblico. «Quest'anno le Regioni hanno prenotato tutta la quantità di vaccino possibile dai produttori - dice il segretario provinciale di Cagliari, Francesco Danero -. Quindi prenotare il consueto stock di vaccini per le farmacie era impossibile. Dagli stock acquistati dalle Regioni verranno stornate delle piccole quantità di vaccini (il 2-3 per cento) che andranno alle farmacie. Ma rischiano di essere pochi». Varie Regioni hanno promesso di aumentare le dotazioni per le farmacie. Ma si arriverà in tempo? «Ci sono molti imprenditori che vogliono pagare per rendere disponibile il vaccino per i propri dipendenti e cittadini che vogliono comunque farlo - dice ancora Giorgio Congiu di Federfarma - si è creata una coscienza civile e non vorrei che la carenza di dosi vanificasse tutto questo».

Le raccomandazioni. Prima le persone a rischio poi tutti gli altri. Dovrebbero avanzare delle dosi: la platea degli ultra 60enni, ad esempio, dovrebbe assorbire all’incirca il 20 per cento delle 530mila dosi. Non tutti gli appartenenti alle categorie a rischio, però, sceglieranno di sottoporsi a vaccinazione. Quindi è possibile che ci sia una disponibilità di dosi in un secondo momento. Ma non esiste certezza e comunque si rischia di averle disposizione magari a gennaio, quando vaccinarsi non garantirà più la necessaria copertura. E intanto la raccomandazione del ministero (avviare le vaccinazioni a inizio ottobre) è destinata a restare inascoltata. Almeno in Sardegna. In Campania la distribuzione dei vaccini ai medici di base è cominciata a fine settembre. Domani sera dovrebbe arrivare l’attesa firma sull’intesa tra Regione e medicina generale e forse la situazione si sbloccherà.

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