UNA CITTà sconvolta
Torino, choc per gli atti vandalici
La sindaca Appendino attacca: «Sono venuti per distruggere»
28 ottobre 2020
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[FIRMA&LUOGO]di Renato Botto
<MC>TORINO
[TESTO]La serata di guerriglia urbana scatenata dalle frange violente della protesta contro il Dpcm ha lasciato i segni nelle vie dello shopping elegante di Torino e ha alimentato nuove inquietudini e paure. Non solo vandalismi, ma anche saccheggi che nel capoluogo piemontese non si vedevano da tempo. Presi di mira i marchi del lusso: vetrine infrante, scaffali depredati, bottiglie rotte e cestini dell'immondizia ribaltati. Una devastazione che ha finito per mettere in secondo piano il raduno pacifico delle categorie più colpite dalla nuova stretta anti-Covid. «Una pagina nera nella storia di Torino - commenta il questore Giuseppe De Matteis - che non è ascrivibile a malumore sociale o a un malcontento particolare, ma addebitabile solo alla regia di soggetti dediti alla delinquenza». Professionisti della violenza che «hanno cercato in tutti i modi di allontanarci dalla piazza. - è la ricostruzione del questore - Per due ore i nostri reparti sono stati fatti bersaglio di tutto, anche pietre e cubetti di porfido». Ci sono stati i primi 5 arresti, denunce, la polizia scientifica ha raccolto elementi utili a rintracciare gli assalitori. Tra le forze dell'ordine si contano una decina di feriti. La sindaca Chiara Appendino ha toccato con mano, girando tra i negozi con le vetrine devastate e razziate. «È evidente - il suo amaro commento - che ci sono state infiltrazioni. Qualcuno non è venuto in piazza per protestare ma per distruggere». Un raid che ha scosso i torinesi e la prima cittadina. «Le categorie che si erano date appuntamento nell'altra piazza per manifestare il dissenso in modo pacifico sono state danneggiate tre volte - dice la sindaca - prima di tutto perché la violenza ha inquinato la loro civile protesta, poi per i danni economici e infine per la paura che ha convinto altri che avrebbero voluto a non aderire alla protesta pacifica». Un'azione così violenta ha sorpreso: «Prefettura e Questura avevano coordinato tutti gli interventi - sottolinea Chiara Appendino - in campo c'erano tantissime forze dell'ordine, ma sono entrati in azione gruppi organizzati. Che si sono macchiati di sciacallaggio sulle spalle di lavoratori, commercianti e imprenditori». Oggi i commercianti torinesi si ritroveranno in piazza, alle 11.30, per la manifestazione nazionale indetta da Fipe-Confcommercio: «Ciò che è accaduto - spiega Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Torino - non deve oscurare le rivendicazioni di imprese ingiustamente sacrificate dalle ultime misure».
<MC>TORINO
[TESTO]La serata di guerriglia urbana scatenata dalle frange violente della protesta contro il Dpcm ha lasciato i segni nelle vie dello shopping elegante di Torino e ha alimentato nuove inquietudini e paure. Non solo vandalismi, ma anche saccheggi che nel capoluogo piemontese non si vedevano da tempo. Presi di mira i marchi del lusso: vetrine infrante, scaffali depredati, bottiglie rotte e cestini dell'immondizia ribaltati. Una devastazione che ha finito per mettere in secondo piano il raduno pacifico delle categorie più colpite dalla nuova stretta anti-Covid. «Una pagina nera nella storia di Torino - commenta il questore Giuseppe De Matteis - che non è ascrivibile a malumore sociale o a un malcontento particolare, ma addebitabile solo alla regia di soggetti dediti alla delinquenza». Professionisti della violenza che «hanno cercato in tutti i modi di allontanarci dalla piazza. - è la ricostruzione del questore - Per due ore i nostri reparti sono stati fatti bersaglio di tutto, anche pietre e cubetti di porfido». Ci sono stati i primi 5 arresti, denunce, la polizia scientifica ha raccolto elementi utili a rintracciare gli assalitori. Tra le forze dell'ordine si contano una decina di feriti. La sindaca Chiara Appendino ha toccato con mano, girando tra i negozi con le vetrine devastate e razziate. «È evidente - il suo amaro commento - che ci sono state infiltrazioni. Qualcuno non è venuto in piazza per protestare ma per distruggere». Un raid che ha scosso i torinesi e la prima cittadina. «Le categorie che si erano date appuntamento nell'altra piazza per manifestare il dissenso in modo pacifico sono state danneggiate tre volte - dice la sindaca - prima di tutto perché la violenza ha inquinato la loro civile protesta, poi per i danni economici e infine per la paura che ha convinto altri che avrebbero voluto a non aderire alla protesta pacifica». Un'azione così violenta ha sorpreso: «Prefettura e Questura avevano coordinato tutti gli interventi - sottolinea Chiara Appendino - in campo c'erano tantissime forze dell'ordine, ma sono entrati in azione gruppi organizzati. Che si sono macchiati di sciacallaggio sulle spalle di lavoratori, commercianti e imprenditori». Oggi i commercianti torinesi si ritroveranno in piazza, alle 11.30, per la manifestazione nazionale indetta da Fipe-Confcommercio: «Ciò che è accaduto - spiega Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Torino - non deve oscurare le rivendicazioni di imprese ingiustamente sacrificate dalle ultime misure».