La Nuova Sardegna

L’epidemia avanza record di vittime: 13

di Silvia Sanna
L’epidemia avanza record di vittime: 13

Giornata nera per l’isola: 325 nuovi casi. Quasi tutti i decessi nel Nord In aumento anche i ricoveri. Ma l’indice Rt resta tra i più bassi d’Italia

01 novembre 2020
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SASSARI. Mai così tante vittime in un giorno: sono 13 i morti per Covid nell’isola nelle ultime 24 ore, 10 dei quali residenti tra il Sassarese e la Gallura. Un bollettino terribile, quello diramato dall’Unità di crisi della Protezione civile regionale, anche per quanto riguarda il numero dei contagi: 325, il secondo dato peggiore di sempre. Il numero complessivo delle vittime dall’inizio dell’emergenza balza a 227 e a colpire è la percentuale di decessi nella cosiddetta seconda ondata: sono stati 90 dal 3 settembre – quando purtroppo la conta dopo la pausa di luglio e agosto è ricominciata – a ieri, dunque nell’arco di due mesi. Gli altri 134 decessi erano spalmati in un arco temporale più lungo, dal 15 marzo ai primi di luglio, e il numero massimo di vittime in un giorno era stato sette. Il covid non arretra, come dimostra anche l’aumento dei soggetti sintomatici: 105 i casi di positività accertati ieri in base a sospetto diagnostico, gli altri sono stati rilevati attraverso il tracciamento. E di conseguenza aumenta anche il numero di persone che necessitano del ricovero in ospedale: 26 in più in 24 ore, con l’emergenza posti letto che diventa sempre più pressante da nord a sud dell’isola.

I contagi. Le 13 vittime erano per la maggior parte residenti nel Nord dell’isola. Tra gli ultimi casi c’è quello di una donna di Macomer, la cui salma è stata fermata nella camera mortuaria del vecchio cimitero in attesa di tumulazione: un episodio che ha fatto scattare la sanificazione dell'intera struttura, disposta dal sindaco Antonio Onorato Succu, in vista della commemorazione dei defunti in programma per oggi. Vittima del Covid anche il presidente provinciale di Confcooperative Cagliari Roberto Savarino: aveva 61 anni, da 3 settimane lottava contro il virus. In carica dal 2016, era stato riconfermato presidente per i prossimi quattro anni, praticamente per acclamazione, nello scorso febbraio. Un’altra delle vittime era invece di Carbonia: si tratta del primo decesso per Covid nella città sulcitana. A comunicare la notizia è la sindaca Paola Massidda: a perdere la battaglia contro il virus è stato un uomo di 78 anni che soffriva di importanti patologie pregresse. Il pensionato aveva scoperto di essere positivo il 22 ottobre e da allora era ricoverato all’ospedale Santissima Trinità di Cagliari. La sindaca comunica dà anche la notizia di altri 7 positivi, con il numero totale che sale a 29. Allarme anche a Villacidro, dove i positivi sono 19 e sei classi, tra scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, sono al momento a quarantena. Nel Sassarese preoccupa la situazione di Usini, dove i contagiati sono 40, e di Castelsardo: in quest’ultimo Comune, sinora covid free, è scoppiato un importante focolaio in una Rsa e la giunta è in quarantena perché il vicesindaco è risultato positivo al primo tampone. A Ittiri il virus fa paura in corsia: sono stati segnalati 7 casi di positività all’ospedale Alivesi. A Nughedu Santa Vittoria, nell’Oristanese, il sindaco ha disposto il lockdown: 10 i residenti positivi, alcune decine le persone in isolamento.

Indice Rt. Nonostante l’impennata dei contagi, l’indice Rt della Sardegna resta uno dei più bassi d’Italia. A dirlo è l’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità che ha lanciato insieme al ministero della Salute l’allarme sul peggioramento della pandemia e la curva dei contagi in aumento. A parte Piemonte e Lombardia dove il valore di trasmissibilità del contagio ha superato la soglia 2, ci sono 15 regioni in cui il valore è superiore a 1,5 e per questo sotto stretta osservazione. La Sardegna, con 1,12, non è tra queste. Uno scenario che esclude ipotesi di lockdown, valutate dal governo solo per le aree più a rischio.

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