La Nuova Sardegna

La denuncia del medico fa infuriare i dirigenti

La denuncia del medico fa infuriare i dirigenti

L’Aou risponde a una lettera che aveva descritto la situazione al Ss Annunziata

15 novembre 2020
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SASSARI. Le testimonianze dei medici e personale sanitario che arrivano dall’interno dell’ospedale “Santissima Annunziata”, e che raccontano le inevitabili difficoltà dell’inferno Covid, hanno fatto scattare la reazione della direzione strategica dell’Aou. Difesa e attacco da parte dell’Azienda ospedaliero universitaria: «Quello che sta facendo l’ospedale di Sassari lo stanno realizzando, probabilmente, soltanto gli ospedali più organizzati d’Italia, che cercano di far fronte a una situazione di grande emergenza, la più grande che si possa ricordare sino a oggi, che ha cambiato la vita di tutti a livello globale». La direzione stigmatizza la lettera di un medico dell’Aou ospitata nelle pagine della Nuova Sardegna e classifica le parole espresse come «superficiali e insopportabili». E sostiene che sarebbero in tanti a dissociarsi da quel racconto, «in particolare i responsabili di tutte le strutture Covid (Franco Bandiera, Sergio Babudieri, Pier Paolo Terragni, Pietro Pirina, Roberto Manetti, Angelo Scuteri, Antonio Pazzola, Patrizia Tilocca), quelli degli altri reparti ma, soprattutto, i medici Aou di tutte le specialità (chirurghi, internisti, reumatologi e altri ancora) hanno risposto alla chiamata».

C’è una cosa però che l’Aou non dice chiaramente, e sarebbe stato più corretto farlo: venerdì in tarda serata (diciamo intorno alle 22) ai dirigenti medici è arrivata la comunicazione scritta con la risposta al medico già bella confezionata: «Si chiede di ricevere entro le 10 di domani 14 novembre una vostra adesione al virgolettato generale che viene attribuito a tutti i direttori di struttura».

E unitamente al messaggio è stato inoltrato anche il contenuto della lettera che la Nuova ha scelto di pubblicare venerdì 13. Il percorso quindi è stato inverso: la direzione ha scritto ai medici e li ha sollecitati ad avallare i “virgolettati” già scritti. Hanno tutti ubbidito senza problemi? Forse sì.

In ogni caso compaiono i loro nomi nella nota in cui si afferma che «l’ospedale di Sassari nonostante tutto quello che sta accadendo, continua a mantenere livelli di continuità assistenziale anche di massima complessità, accettando sia pazienti Covid sia con le altre patologie, che si sono ridotti di numero, con la difficoltà di individuare spazi per garantire un'assistenza adeguata, a fronteggiare la carenza del personale e la difficoltà nel reclutarne di nuovo, ad affrontare il grande afflusso di pazienti che arrivano da tutto il territorio regionale e non solo dalla provincia di Sassari.

Attacco non gradito, quindi, e l’Aou ha anche da ridire su «quella missiva, la cui modalità di divulgazione è da stigmatizzare, stride con il lavoro messo in campo dai tutti professionisti e dà una visione superficiale, vuota di contenuti, e totalmente personale.

«Dobbiamo tornare a un senso di verità – afferma ancora la direzione – nessuna struttura può affrontare l'impatto di una pandemia che travalica il contenimento sul territorio senza rimodulare i propri assetti organizzativi. Non si può continuare a vivere come se nulla sia successo e stia succedendo. C'è bisogno di un aiuto, immediato, senza attesa. E poi, cosa bisognava fare, chiudere il pronto soccorso? Ma è forse colpa dell’Azienda l’enorme e continuo arrivo di pazienti Covid?». (g.b.)

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