La Nuova Sardegna

Pitagora Sassari, la culla in cui ritrovare nuovi stimoli e riscoprire l’amore per lo studio

di Giovanni Dessole
Pitagora Sassari, la culla in cui ritrovare nuovi stimoli e riscoprire l’amore per lo studio

Nella scuola i ragazzi sono divisi in piccoli gruppi e godono di un rapporto molto stretto con gli insegnanti

26 novembre 2020
3 MINUTI DI LETTURA





Una realtà estremamente inclusiva la Scuola paritaria Pitagora del dirigente scolastico Luigi Gallucci, dedicata alla trasmissione della cultura e votata al supporto allo studio e agli studenti. «A quelli più fragili e a quelli che hanno come obiettivo il vincere la sfida dell’apprendimento. Non una scuola paritaria in cui iscriversi per recuperare anni e completare agevolmente il percorso di studi, ma una scuola paritaria in cui la l’istruzione è un’esigenza cui far fronte e la preparazione dello studente è la priorità». L’obiettivo è accompagnare i ragazzi al diploma, mettendoli nelle condizioni di affrontare il “dopo” con più certezze possibile: una base solida su cui costruire; il potersi lanciare in una eventuale avventura imprenditoriale; il potersi proporre sul mercato anche come lavoratori dipendenti; il poter approfondire il discorso cominciato sui banchi di scuola attraverso formazione accademica e successivi step di specializzazione. Certezze su cui lavorare con impegno, forti anche di una dimensione ridotta, familiare quasi: le quinte hanno un massimo di 15 studenti per classe, numero che nelle altre classi è anche inferiore. «Nulla viene lasciato al caso, gli studenti instaurano un rapporto molto stretto con i loro insegnanti, ed è proprio grazie a una relazione diretta che i ragazzi sono seguiti passo passo nel loro percorso, dal momento in cui inizia e sino a che si conclude. Dettagli, che la dimensione di questa realtà scolastica consentono di curare con grande attenzione”. L’offerta formativa dell’istituto sassarese si sviluppa fra tecnico economico con articolazione in amministrazione, finanza e marketing (i vecchi ragionieri) e liceo scientifico. Nel primo caso in tanti preso il diploma si iscrivono in Economia, Giurisprudenza e Scienze Politiche, dando seguito a linee di indirizzo ben definite, ma il corso di studi plasma anche competenze che permettono di lanciarsi nella ricerca di una professione - grazie a corsi di perfezionamento - mettendo a frutto ad esempio lo studio degli organi gestionali di una azienda e dei bilanci in vista dell’apertura di una piccola realtà imprenditoriale. Un punto di partenza che non mette limiti alle scelte future. Il liceo Scientifico, inteso in senso classico in attesa di riuscire ad attivare anche attivare anche il liceo delle Scienze Umane, offre la possibilità di guardare in generale all’università e con interesse a tutte le facoltà scientifiche, in Italia e all’estero. «Diversi i diplomati al Pitagora che hanno sostenuto e superato il test di accesso ai corsi universitari a numero chiuso. Il dato è che circa il 90% dei ragazzi, dopo il diploma, decidono di iscriversi a una facoltà. Dato ancora più importante se si considera che a volte si tratta di ragazzi a rischio abbandono che vengono trovano un motivo per proseguire, vengono recuperati, stimolati e preparati sino a spingerli ad essere principali protagonisti e artefici del loro futuro sfruttando i loro mezzi e le loro peculiarità». Peculiarità curate e alimentate attraverso esami di idoneità utili, in modo da indirizzare senza forzature, cercando di modellare il vestito scolastico addosso al singolo studente per ottenere la resa migliore del talento individuale. «In tal senso, al Pitagora, si fa orientamento. Pitagora che non è una scuola per chi non vuole studiare, ma per chi ha ambizione, ha la voglia e le possibilità di diventare un perno fondamentale della società». Mission della scuola è anche cercare di allargare il raggio delle competenze, mettendo i giovani a confronto con realtà imprenditoriali come accaduto nel caso della scorsa edizione del progetto La Nuova@Scuola o impegnandoli nella partecipazione a iniziative come il progetto “Focus” o il progetto “Graziano Deiana”, cui quest’anno il Pitagora prenderà parte sviluppando la tematica dei mercati di uomini. Un istituto in costante fermento e movimento, aperto alle idee degli insegnanti, alle opportunità offerte dai bandi. Segno distintivo è anche il bollino di scuola amica della dislessia (“Dislessia amica”), reso ancora più prezioso dall’operare dello sportello Aid (Associazione italiana dislessia) che il lunedì è ospitato negli spazi dell’istituto.

In Primo Piano
Politica

Sanità, liste d’attesa troppo lunghe La Regione: «Faremo interventi strutturali»

Le nostre iniziative