La Nuova Sardegna

Si frena la seconda ondata e si previene la terza

Si frena la seconda ondata e si previene la terza

L’assessorato: «C’è un rischio possibile a gennaio ma contiamo sulla barriera che stiamo costruendo»

26 novembre 2020
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CAGLIARI. La seconda ondata non è ancora passata e una terza potrebbe esserci da gennaio in poi. L’assessore alla sanità, Mario Nieddu, lo ha detto nell’aula della commissione del Consiglio regionale. «Il rischio c’è – le sue parole – ma contiamo molto sulla barriera che riusciremo a costruire con la campagna antinfluenzale prima e da gennaio in poi con il vaccino anti-Covid». Quanto è accaduto da settembre in poi, con un aumento continuo di casi positivi, dai 220 ai 400 ogni giorno, è servito da lezione: stavolta il possibile terzo attacco non sarà subito. Anche se Nieddu ha sottolineato: «Nessuno di noi poteva immaginare che la seconda ondata avesse in Sardegna una portata 14 volte superiore rispetto alla prima. In pochi mesi, siamo passati da 1.390 positivi a circa 20mila contagiati». È stato proprio questo picco ad aver mandato in crisi il sistema: «Tutte le strutture – ha ribadito Nieddu – sono finite sotto pressione: dai pronto soccorso ai reparti e non solo quelli Covid». L’onda d’urto, non bloccata all’origine, ha costretto la Regione a far partire in tempi rapidi il Piano dei 40 giorni. «È scattato da diversi giorni – ha confermato l’assessore – Abbiamo cominciato con il trasferimento dei pazienti dai primi ospedali Covid a quelli che abbiamo allestito per evitare il collasso». L’elenco di quanti e dove saranno i nuovi posti letto è stato scandito, nell’aula della commissione sanità, dal commissario straordinario dell’Ats-Ares, Massimo Temusssi, e da Marcello Tidore, direttore dell’assessorato. In totale, entro metà dicembre, dovrebbero essere 578 in più: 169 a Sassari fra le cliniche San Pietro e il Santissima Annunziata, 46 al Marino di Alghero, 15 a Ghilarza, 2 al San Martino di Oristano, 42 al San Francesco di Nuoro e 50 tra Bosa e Iglesias. Saranno, invece, oltre 200 in più a Cagliari nei tre ospedali di riferimento: Santissima Trinità, Marino e Binaghi, con anche il contributo della casa di cura privata San Francesco, altri 40 posti. «Con questo Piano – ha aggiunto l’assessore – la disponibilità toccherà quota mille unità/ricovero e dovrebbe essere più che sufficiente. Anche se le attivazioni, come sosteniamo da tempo, seguiranno l’andamento della curva giornaliera di contagi e pazienti da ricoverare». Anche la carenza del personale sanitario «l’abbiamo aggredita con anticipo», ha aggiunto Nieddu. Per poi lasciare lo spazio a un altro lungo elenco: «Finora abbiamo reclutato 1.075 unità: 185 medici, 233 specializzandi, 478 infermieri, 45 professionisti della sanità, 105 operatori socio sanitari e altri 29 operatori. Mentre dei 379 medici del bando dell’Ats-Ares in 242 hanno firmato il contratto, 163 sono stati sottoposti alle visite e 67 hanno preso servizio a Cagliari, 4, a Sassari, 25, Oristano, 10, Nuoro, 5, Lanusei, 8, e gli altri tra Carbonia e Olbia. Ma assumeremo ancora». È con questa squadra che la Regione vuole fronteggiare l’ondata numero due, ma soprattutto ha gettato le basi per non farsi sorprendere dalla terza, quella invernale. (ua)

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