La Nuova Sardegna

Sardi mafiosi in tv, la rivolta dei Fadda: «Oscenità culturale»

Alessandro Pirina
Sardi mafiosi in tv, la rivolta dei Fadda: «Oscenità culturale»

La polemica su Fargo. La serie Sky dei Coen parla di malavitosi di origine isolana. Petizione on line dal Canada: falso storico, vogliamo le scuse

28 novembre 2020
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SASSARI. Siciliani, campani, calabresi sono abituati a vedere i loro cognomi associati a criminali e malavitosi in film e serie tv di tutto il mondo. Dai Corleone ai Soprano, la cinematografia è ricca di personaggi immaginari dallo spiccato accento dell’Italia meridionale. I sardi no, non sono abituati, per loro è la prima volta. Finora di criminalità sarda si erano occupati solo film e fiction nostrani con storie legate all’epoca dei sequestri di persona. Ma la quarta stagione di “Fargo”, la serie del colosso tv Usa Fx di proprietà della Walt Disney, ha segnato, in qualche modo, un punto di svolta. Protagonista della fiction in Italia in onda su Sky è una famiglia di malavitosi di origine sarda, i Fadda, a cui tra gli altri prestano il volto Jason Schwartzman, Salvatore Esposito e Tommaso Ragno. Sardi trapiantati negli Usa che si chiamano Josto, Nennedda, Zirominu. Una scelta, quella degli sceneggiatori, che ha mandato su tutte le furie i Fadda veri. In particolare quelli che vivono oltreoceano, perché se in Italia la scelta di raccontare le gesta di mafiosi con la berritta anziché con la coppola fa sorridere, negli Stati Uniti gli spettatori non sono così attenti da fare distinzioni tra una regione e l’altra. Ecco perché dal Canada è partita una petizione on line per chiedere le scuse ufficiali di produttori e autori, primi tra tutti i fratelli Ethan e Joel Coen, dal cui film-capolavoro prende origine la serie. A farsi promotore di questa protesta sulla piattaforma Change.org è Antonio Fadda, sardo che vive a Vancouver.

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«Chiediamo scuse immediate e ufficiali ai coproduttori Coen e all'autore Noah Hawley per l'uso sconsiderato e irresponsabile del cognome Fadda in associazione con la mafia italiana – scrive –. La famiglia Fadda è raffigurata nella serie tv come una famiglia di mafiosi di Kansas City, in Missouri, dove la mafia è l’organizzazione criminale dominante. Il coproduttore e gli autori probabilmente non sanno che Fadda è un cognome sardo - solo sardo - che non ha nulla a che fare con la mafia del sud Italia. I sardi immigrati negli Stati Uniti erano lavoratori, intellettuali, inventori - ad esempio, Francesco Antonio Broccu - e attivisti politici - ad esempio, Michele Schirru -, non mafiosi. Sarebbe stato più appropriato fare dei film per celebrare la vita eroica di questi sardi invece di associare non per negligenza il nostro popolo alla mafia italiana».

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Nella sua petizione Fadda spiega che la Sardegna è un'isola che non ha mafie locali. «La mafia è un fenomeno criminale con radici nel sud Italia che è stato esportato in altre zone d'Italia, Europa e Americhe. Con l'uso sconsiderato del cognome Fadda autori e produttori hanno ferito, insultato, offeso e umiliato un'intera comunità e un intero popolo. Come sardi – aggiunge – siamo orgogliosi del fatto che nessuna mafia ha messo né metterà radici in Sardegna. Non vogliamo essere associati in alcun modo a questo fenomeno criminale. Una famiglia di mafiosi italiani con il cognome Fadda è un'oscenità culturale che viola il nostro orgoglio e identità nazionale sarda».

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